Il riso abbonda sulla tavola

Di chi mangia sano

Chi «ama» questo cereale consuma più verdura. Chicchi benefici che portano a fare spesso abbinamenti con cibi salutari

  Sarà anche per le sempre più numerose (sebbene non sempre accertate) intolleranze alimentari, ma il riso è un alimento di «moda». Lo conferma un articolo appena pubblicato sul giornale dell’americano Institute of Food Technologists, secondo il quale questo cereale è destinato a essere più presente nei menu dei ristoranti, anche come accompagnamento alle portate principali e nelle varietà meno
abituali: il riso nero e rosso. E i tecnologi stanno studiando nuovi modi per utilizzarlo in molti prodotti, ad esempio come addensante o nelle formulazioni senza glutine.

   Ecco giungere ora un altro dato a favore del riso: secondo un studio, condotto negli Stati Uniti e appena pubblicato online su Food and Nutrition Sciences, gli abituali consumatori di riso avrebbero una dieta più in linea con le raccomandazioni nutrizionali. In particolare, analizzando i dati relativi alle abitudini alimentari di più di 14mila adulti, arruolati in un vasto studio di sorveglianza nutrizionale, i ricercatori di vari Centri americani hanno osservato che i consumatori abituali di riso avevano, rispetto ai non consumatori, apporti più elevati di fibra, folati, magnesio, ferro, potassio e apporti minori di acidi grassi saturi e di zuccheri aggiunti.

  Inoltre, i consumatori di riso tendevano a mangiare più frutta, verdura verde o arancio, e legumi. Uno dei pochi dati negativi osservati: l’apporto di sodio (di cui peraltro il riso è povero) tendeva ad essere più elevato. È probabile che buona parte dei vantaggi che in questo studio sono stati associati con il consumo di riso siano da attribuire non tanto, o soltanto, a questo cereale (che negli Stati Uniti è per la maggior parte arricchito in vitamine e minerali), quanto piuttosto agli alimenti utilizzati per accompagnarlo. 

  «Gli abbinamenti sono di fondamentale importanza - conferma Mariangela Rondanelli, professore di Scienze e tecniche dietetiche applicate dell’Università di Pavia - e non solo perché molte delle preparazioni a base di riso prevedono l’utilizzo di verdure, legumi, pesce, pollo, ma anche perché questi alimenti possono, a loro volta, contribuire a ridurre l’impatto del riso sulla glicemia. Lo si è osservato di recente anche in uno studio, in via di pubblicazione sul British Journal of Nutrition, nel quale si è visto che quando il riso bianco veniva consumato con verdure, proteine e una modesta quantità di grassi (l’olio extravergine a crudo è la scelta migliore), l’aumento della glicemia dopo il pasto era molto più contenuto rispetto a quando il riso veniva consumato da solo».

Corriere della Sera, 7 maggio 2014 

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