La rivoluzione del cordone ombelicale


“Bimbi più sani se non lo tagliate subito”

Dall’Inghilterra le nuove regole per il parto: meglio aspettare tre minuti

di Michele Bocci

  Specialmente quello prematuro, perché aumenta la quantità di sangue ricevuta dal bambino. La società scientifica delle ostetriche inglesi adesso chiede di modificare le linee guida internazionali che indicano i 30 secondi come tempo massimo di attesa prima del taglio perché un tempo si riteneva che aspettare oltre potesse essere pericoloso. E invece ormai da anni la stessa Oms ritiene ammissibile un’attesa più lunga perché non ci sono dimostrazioni che causi danni.

  Al di là delle linee guida, nel nostro Paese già oggi in molte sale parto si aspetta a tagliare il cordone finché non smette di “pulsare”, quindi si va oltre i 30 secondi e in molti casi ci si avvicina ai tre minuti, che sono considerati il tempo massimo entro il quale questa pratica può essere utile, perché in grado di esaurire tutto il sangue del cordone. Ostetriche e ginecologi tra l’altro vanno incontro alle sempre maggiori richieste delle donne, che chiedono di ritardare il momento del taglio. Se venisse un cambiamento delle indicazioni ovviamente la spinta ad allungare i tempi sarebbe molto maggiore.

  Gherardo Rapisardi è un neonatologo della Asl di Firenze che per anni ha studiato le questioni legate al cordone. «Si è calcolato che in tre minuti il bambino riceva tra i 15 e i 25 cc di sangue per chilo — spiega — Si tratta di una grande quantità che nei bambini a termine ridurrebbe i rischi di ittero e di anemia». Ma gli effetti più importanti li hanno i neonati molto pretermine, tra la ventottesima e la trentaduesima settimana. «È stato provato — prosegue Rapisardi — che in questi casi quel sangue in più previene le infezioni e, ma per questo aspetto non siamo ancora arrivati alla certezza scientifica, farebbe ridurre gli sbalzi di pressione responsabili di emorragie al cervello». Queste indicazioni valgono per il parto naturale, non per il cesareo perché in quel caso i tempi di scambio del sangue sono molto più ridotti, avviene tutto in un minuto. La nuova impostazione non deve però far
perdere di vista un aspetto molto importante legato al cordone ombelicale: la donazione. «Se il funicolo si tiene attaccato tre minuti al bambino ovviamente si svuota completamente del sangue e quindi non è più utilizzabile per la donazione. Il mio punto di vista — dice sempre Rapisardi — è che quando si ha a che fare con neonati a termine il gioco non valga la candela. Nel senso che è più importante mettere il sangue nelle banche del cordone per chi eventualmente ne dovesse avere bisogno anziché darlo a un neonato sano, perché i vantaggi che può avere lui sono comunque piuttosto ridotti. Il discorso è diverso per i prematuri».

  Nel nostro Paese sono ancora troppo poche le donne che scelgono di donare alle banche del cordone, comunque di solito vengono informate in precedenza e se scelgono questa possibilità sanno che il taglio del funicolo avviene subito dopo il parto.

La Repubblica, 20 agosto 2012, pag, 21

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