“Aiuto le madri ad avere
fiducia in se stesse e a costruire un rapporto con il proprio figlio”
di Roselina Salemi
«Quando Rondine se ne è andata, dopo un
giorno e una notte trascorse insieme, mi sentivo molto più sicura e, quando
sentivo il pianto di mia figlia
dalla stanza, di giorno o di notte, invece di
sentirmi morire, sapevo cosa dovevo fare, e lo facevo: così si è innescato un
processo virtuoso grazie al quale la fiducia in me stessa è diventata fiducia
reciproca tra me e la mia piccola… forse sarebbe successo lo stesso, ma
l’intervento di Rondine ha agevolato e accelerato le cose» (Giulia, mamma di
Anita).
Rondine è la quarantenne Rondine De Luca e il
suo numero di telefono, con relative referenze, viene passato con fare
carbonaro da una mamma milanese all’altra: le testimonianze galleggiano nel
Web. Professioniste che maneggiano soldi e destini si fermano esauste (e
disarmate) davanti al pianto dei loro bimbi che non fanno la nanna, e il
dibattito è acceso. Anche su Rondine ci sono critiche e opinioni discordanti -
c’è chi dichiara di essersi ritrovata con un bambino insonne e urlante anche
dopo il suo intervento - ma intanto lei si sposta come una trottola da Lugano a
Catania (chi scrive l’ha incrociata mentre cercava di domare una «tigre» di 14
mesi) e dichiara di aver messo a letto 800 bebè ribelli in sei anni. Dice che vorrebbe
raccogliere in volume i metodi più strani per far dormire i bambini che le è
capitato di incontrare. Il
giro in auto. Il lettino dentro la vaschetta del
bagnetto e il phon acceso tutta la notte. Una certa canzone suonata 50 volte.
Dice che vorrebbe creare una scuola. Dice che il suo lavoro «è il prodotto
della solitudine delle madri nel mondo moderno. Un tempo, le case e le famiglie
erano grandi, c’era un’esperienza colletti va, una sapienza condivisa con la
nonna, la zia, la sorella maggiore. Oggi le donne hanno meno strumenti per
maneggiare i figli che hanno tanto desiderato. Leggono tantissimi libri,
frequentano i siti, ascoltano programmi dedicati e alla fine hanno le idee
confuse. Alcune sono disperate, altre schiave dei bambini».
E Rondine che cosa fa? Consulenza,
affiancamento, trasferta, se serve, da 12 ore a 15 giorni, collegamento via
Skype e un metodo su misura (come il conto, da un minimo di 300 euro):
elaborato a partire dal saggio di Tracy Hogg «Il linguaggio segreto dei
neonati». Spiega: «Non sono un medico, né una puericultrice. Lavoro sulle
madri, le rendo sicure, le aiuto ad affrontare la situazione. Non ho nessuna
bacchetta magica, non prometto miracoli, ma un aiuto concreto». Però il sito,
messo on line nel 2011 e non più aggiornato per mancanza di tempo, si chiama
www.lefatedellananna.it: il richiamo è suggestivo per una mamma stressata che
non dorme, e il giorno dopo deve andare a lavorare. Che ha letto Amy Chua «Il
ruggito della mamma tigre» (rigore e severità), seguito da «E adesso cosa
faccio?» di Risa Green” («non ti angosciare, accetta l’idea di essere
imperfetta») o «Elogio di una donna normale» di Irene Bernardini e «si sente un
po’ abbandonata, molto colta, ma abbandonata», racconta Martina De Luca,
giovane dirigente, due bambini piccoli (un anno e mezzo e tre anni), che sta
scrivendo il suo diario di mamma insonne. Titolo provvisorio: «I misteri della
buonanotte». E non è un giallo.
La Stampa, 17 febbraio 2013,
pag,
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