Il sogno di un figlio comincia sempre da una vita sana


di Valentina Arcovio

  La possibilità di avere bambino dipende molto dai comportamenti dei futuri genitori. Sono molteplici i fattori che possono «nutrire» o «minacciare» la fertilità maschile e femminile. Per fare chiarezza sulla questione, fungendo da supporto alle coppie che hanno in progetto di mettere al mondo un figlio, a Fondazione Giorgio Pardi, organizzazione no-profit milanese, promuove il progetto «Ama Nutri Cresci - Nutri la Tua Fertilità».

  Dal 22 novembre ogni giovedì, per 25 settimane, sul sito www.amanutricresci.it viene approfondito un tema che può influire sulla possibilità di avere un figlio: dall’obesità ai farmaci, fino alle malattie. «E’ un progetto - spiega Sabino Maria Frassà, il segretario della Fondazione – che cerca di guidare e sostenere i futuri genitori durante tutte le diverse fasi della gravidanza e anche dopo la nascita del bambino». 

L’idea nasce dalla sempre maggiore difficoltà per le coppie italiane ad avere figli. I numeri parlano chiaro: nel 2010 l’età media delle coppie che hanno il primo figlio è salita a 32 anni, mentre, solo nel 2009, 65mila coppie si sono rivolte a uno dei 350 centri per la fertilità. E non è solo un problema nazionale. Si stima che in  tutto l’Occidente una coppia su10 fa fatica a concepire in modo naturale. Le principali cause risalgono a stili di vita scorretti e a un’alimentazione sbagliata. L’obesità, per esempio, riduce la fertilità, così come una vita sedentaria e anche la scarsa esposizione alla luce solare. In particolare, poi, mangiare poca frutta e verdura, oltre alla carenza di ferro, possono in taccare seriamente il sogno dimettere al mondo un bambino. «Senza allarmismi, ma con consapevolezza, bisogna capire che un figlio è un progetto di vita - conclude Frassà -: parte da lontano e va costruito gradualmente, nel tempo».


La Stampa, 21 novembre 2012, pag, 6

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