A maggior rischio quelli tra i quattro e i sette anni. E sui
tragitti brevi
Nel nostro Paese sull’obbligo delle cinture di sicurezza scontiamo
un ritardo culturale notevole rispetto ad altri Stati
di Elena Meli
La cintura di sicurezza un po' arrotolata,
oppure messa sotto il braccio anziché di traverso sulla spalla, magari
agganciata male. E il bimbo in auto rischia di farsi male, molto male.
Secondo i dati del progetto Children in the
car, per il quale sono stati analizzati tutti gli incidenti d'auto occorsi fra
il 2007 e il 2009 in Norvegia, quando un piccolo muore o riporta lesioni gravi,
in oltre un caso su due non era ben assicurato al sedile.
Gli errori più comuni riguardano le cinture
di sicurezza, usate male dalla maggioranza dei genitori, e la scelta di
seggiolini non adatti all'età del bambino o comunque utilizzati in modo non
adeguato: i rialzi per i più grandicelli, ad esempio, vengono posizionati nel
modo sbagliato in oltre un caso su due.
Gli autori dello studio, analizzando come
venivano fatti sedere in macchina circa 1300 bambini e adolescenti da zero a
sedici anni, sottolineano inoltre che il 37 per cento non è sistemato a dovere
e che per questo il 23 per cento potrebbe rischiare la vita in caso di incidente.
Un disastro che nel nostro Paese rischia di
assumere contorni perfino peggiori: se in Norvegia agganciare le
cinture viene
dato per scontato (la questione semmai è come farlo bene), in Italia il più
delle volte facciamo finta che i sistemi di sicurezza non ci siano proprio.
Stando agli ultimi dati ACI-Istat, infatti, il 60 per cento dei genitori non
usa il seggiolino per i propri figli. Né tantomeno mamma e papà danno il buon
esempio, come riferisce Alberto Villani, responsabile dell'Unità di Pediatria
Generale e Malattie Infettive dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma:
«Purtroppo in Italia scontiamo un ritardo culturale notevole rispetto ad altri
Paesi: siamo arrivati molto tardi all'obbligo delle cinture di sicurezza in auto
e abbiamo faticato non poco a farcelo entrare in testa, perciò spesso perfino i
genitori non allacciano le cinture. Risultato: in età evolutiva al di sopra di
cinque anni gli incidenti stradali sono tuttora la prima causa di morte. Ogni anno
in Italia un centinaio di bambini muore in auto ed è ancora più grave che ciò
accada per fretta, distrazione, superficialità».
Classico errore: pensare che il tragitto di
pochissimi minuti per arrivare a scuola o dai nonni sia "sicuro"
perché breve: sulle piccole distanze l'uso dei sistemi di ritenuta addirittura
si dimezza, ma le statistiche dicono che sette incidenti su dieci avvengono proprio
in città. Altri errori frequenti? Avere oggetti sparsi in auto (possono
diventare pericolosi "proiettili"), o credere che tenere un bimbo in braccio
lo protegga da ogni guaio: è vero esattamente il contrario, perché in caso di urto
è assai più probabile che si faccia male.
Va
comunque detto che in genere con neonati e bambini piccoli le attenzioni sono
maggiori: tanti hanno capito che bisogna usare "navicelle" e "ovetti"
omologati, sistemandoli nel modo indicato. Il vero problema sono i più
grandicelli: la fascia a maggior rischio è quella dei bimbi fra i quattro e i
sette anni, secondo i dati norvegesi. «È così, — conferma Villani — tutte le cautele
svaniscono dopo i tre, quattro anni: pochi, ad esempio, usano il rialzo del
sedile per agganciare come si deve le cinture a tutti gli under 12 o ai bambini
più bassi di un metro e mezzo. Molti genitori poi fanno sedere i figli sul
sedile anteriore: un errore enorme, perché è il posto più pericoloso. E la
probabilità che si allenti l'attenzione sulle norme di sicurezza aumenta se ci sono
più adulti in macchina: se un bimbo viaggia solo con la sua mamma è più
probabile che sia assicurato correttamente al sedile, mentre in presenza di più
adulti si finisce per credere che qualcun altro si sia occupato del bambino e gli
errori aumentano».
Se la macchina ha un incidente e non si sono
seguite le norme di sicurezza, i bimbi riportano il più delle volte traumi
cranici, stando a un recente rapporto statunitense. Sono comuni contusioni,
lacerazioni, commozione cerebrale e fratture, mentre fra i neonati, sotto
l’anno di età, cresce la probabilità di lesioni al torace, ad esempio una
frattura delle costole. Ed esiste pure la "sindrome da cinture di
sicurezza": quando non vengono sistemate nel modo giusto, in caso di
incidente possono provocare danni all'addome o alla colonna. «Attenzione, però:
parliamo di cinture usate male — sottolinea il pediatra —. La prima regola, che
ancora i genitori italiani purtroppo devono imparare, è che bisogna comunque
allacciarle, sempre. Le lesioni da "sindrome da cinture di sicurezza"
sono meno gravi del rischio concreto di perdere la vita se le protezioni non si
usano affatto»
Scorretti
Molto spesso perfino gli adulti in automobile
non allacciano le cinture
Grave
errore
Sulle piccole distanze l'uso dei sistemi di
ritenuta si dimezza
Corriere della Sera, 4
Novembre 2012, pag, 40
Nessun commento:
Posta un commento