Prima
regola: devono capire fin da piccoli che fare i soldi è divertente
di Angela Frenda
Vecchio salvadanaio, addio. Chi di noi era
abituato al porcellino di terracotta come primo approccio tra i bambini e il denaro,
sappia che è roba da antiquariato. Perché la tendenza, oggi, è quella di
insegnare loro sin da quando sono piccoli a rapportarsi al denaro in maniera
«adulta». Un nuovo metodo è quello che il financial coach Alfio Bardolla e la
sua compagna, la neurolinguista Sara Robbiati, hanno raccontato nel libro «Il
denaro spiegato ai miei figli» (Sperling & Kupfer). Un manuale, ma anche il
racconto di due genitori che hanno deciso di spiegare ai propri figli (Arianna
e Silvio) tutti i trucchi per diventare ricchi.
Ed è proprio l’accostamento tra la parola
«ricco» e la parola «bambi no» che fa di questo libro un testo (quasi)
rivoluzionario. Perché, come spiega la psicologa infantile Maria Rita Parsi
nella prefazione, «esiste un orientamento educativo, diffuso tra le famiglie
italiane, che tende a trasmettere un archetipo negativo del denaro, come
modello che finisce con l’ostacolare l’instaurarsi di un rapporto sereno ed
equilibrato tra i bambini e il denaro». Della serie che la tendenza comune è
quella di dire: «È sbagliato parlare di denaro con i propri figli». Come a
volerli preservare da un’ipotetica «bruttura» della vita. Il risultato, secondo
Bardolla e Robbiati, è che i bambini crescono ignari delle loro capacità. «Se
non sei ricco — spiega Bardolla — è perché nessuno te lo ha ancora insegnato».
Il loro metodo parte anche da una tesi: in
ogni bambino esiste un enorme potenziale economico. In ogni bambino, cioè, si
nasconde un futuro milionario. Tutto sta, secondo i due coach, nel riuscire a
spiegare loro
come tirare fuori il meglio in termini di creatività, ma anche di
determinazione e di autostima. Uno strumento utile, spiegano, è sicuramente
l’uso delle sinapsi: «I genitori hanno la possibilità di aumentare la capacità
cerebrale dei figli offrendo loro un’ampia gamma di esperienze stimolanti che
consentano di sviluppare l’immaginazione, la riflessione, la creatività e la
logica». Ma serve anche insegnare ai bambini a non aver paura dei soldi. Anzi: «Devono
capire sin da piccoli che fare soldi è facile e divertente. Per questo motivo,
insegnate ai vostri figli a pensare, parlare e comportarsi da futuri
milionari». Di conseguenza al padre e alla madre toccherà comportarsi già come
«genitori di un futuro milionario», ed essere «i mentori finanziari dei propri
figli».
Concetti atipici, che però trovano un
fondamento anche in una serie di strategie pratiche che i genitori dovrebbero
applicare. Ad esempio quella di far tentare ai piccoli milionari di avviare dei
business, corredandoli di start up, strategie di marketing e guadagni
potenziali. Le tipologie di «investimenti finanziari» under 14? Confezionare
cestini regalo magari da rivendere nei discount o nei negozietti del quartiere.
Pulire i filtri dell’aria condizionata. Rivendere su eBay prodotti dimenticati
in cantina da anni. Ma anche i giochi hanno la loro funzione. Uno suggerito da
Bardolla e Robbiati è quello dei barattoli: serve per insegnare ai bambini i
principi del risparmio, ma soprattutto dell’investimento. Funziona così: la
paghetta settimanale andrà suddivisa in ognuno dei barattoli (spese correnti,
risparmio, investimenti, sogni e beneficenza). Se poi si desidera insegnare ai
piccoli anche il concetto di affitto o di vendita immobiliare, si potrà sempre
provare a costruire casette con il Lego e fingere di metterle sul mercato.
Oppure, quando fanno un disegno particolarmente bello, si può pensare di
raccoglierli in un album da pubblicare, dando loro qualche soldino extra al
mese (come compenso da parte dell’«editore»). Il risultato, garantiscono Alfio Bardolla
e Sara Robbiati, sarà quello di allevare in casa un futuro milionario.
I cinque barattoli
Quando
giocare
Il gioco dei cinque
barattoli può essere introdotto nelle attività dei bambini già dai primi anni
di vita, non appena cominceranno a chiedervi di acquistare qualcosa per loro.
Che
cosa serve
Cinque barattoli o
salvadanai:
1. Uno per il risparmio
2. Uno per le spese correnti
3. Uno per gli investimenti
e le entrate automatiche
4. Uno per i sogni
5. Uno per la beneficenza
Come
si gioca
Ogni volta che i bambini si
comportano bene, imparano qualcosa di nuovo o fanno piccoli lavori si può dar
loro in premio del denaro. I soldi verranno messi dai piccoli nei barattoli
secondo queste percentuali:
15% per il risparmio
55% per le spese correnti
10%per gli investimenti e le
entrate automatiche
10% per i sogni
10% per la beneficenza
Le
regole da seguire
I soldi nel barattolo del risparmio non devono
essere toccati se non le per le emergenze. Al barattolo delle spese i bambini
attingeranno quando vorranno comprare qualcosa per sé. Il barattolo del denaro
investito servirà per far capire come un investimento genera altri soldi: ci si
può inventare qualcosa che «crei denaro» dato dai genitori ogni mese (casette
da mettere in «affitto», un album di disegni da «pubblicare»).
Il barattolo dei sogni sarà riservato alla
creazione di qualcosa di speciale (una cena, un regalo). Quello della
beneficenza a fare qualcosa per gli altri.
Giocando, i bambini impareranno che cosa
significa risparmiare, spendere, investire, avere dei sogni da realizzare e
fare beneficenza (dal libro «Il denaro spiegato ai miei figli»)
Corriere della Sera, 13 ottobre
2012, pag, 47
Nessun commento:
Posta un commento