di Luca Bernardo
L’attività sportiva e il gioco ludico non hanno stagioni e sono una parte importante per i ragazzi e i bambini. Con l’estate arrivano anche le giornate calde e umide: se vostro figlio non beve adeguatamente e si “muove” eccessivamente vi è il rischio di sviluppare alcune patologie legate all’alta temperatura. Per vivere meglio questo periodo ricordatevi di alcune ma semplici e basilari regole: è meglio che i bambini piccoli siano sempre sotto l’occhio vigile di genitori, parenti o di un “supervisore” che sappia riconoscere i primi sintomi della disidratazione; ricordarsi di non fare sport se la temperatura è superiore a 35°C e sotto il sole indossare vestiti leggeri e chiari, in fibra naturale, e concedersi una pausa ogni 15 - 20 minuti anche in assenza di sete. Questo perché proprio i bambini sono potenzialmente vulnerabili alle malattie legate al calore: la loro capacità di regolare la temperatura corporea non è efficiente quanto nell’adulto, producono maggiore calore; sudano di meno; non sanno di bere abbondanti liquidi. Sono a maggiore rischio di patologia da calore i bambini che fanno usualmente poca attività fisica, sono sovrappeso, obesi, o portatori di qualche malattia per cui devono assumere terapie mediche (quali asma) o che hanno presentato
precedente mente una malattia da calore. È auspicabile che chi si prende cura dei bambini durante loro attività identifichi prontamente i primi sintomi. Disidratazione: anche piccole perdite (2% del peso corporeo) di liquidi sotto forma di sudore e urine influiscono sulla salute del bambino, come specifica il Dott. Corrado Testolin, noto pediatra e neonatologo. Sintomi di disidratazione possono essere: bocca e labbra secche, lingua asciutta, sete, urine poche e di colore giallo intenso, mancanza di lacrime, stato di irritabilità o apatia, cefalea, vertigini, crampi, fatica, sino a sintomi severi quali nausea/vomito, letargia e coma. In caso di sospetto di questi sintomi: spostare il bambino in un ambiente fresco, al riparo dal sole, somministrare succhi di frutta o bevande reidratanti; se non dovesse sentirsi meglio, portarlo da un pediatra. Nel caso di sintomi più gravi, chiamare il 118.
I crampi muscolari:come indica il Dott. Testolin, sono caratterizzati da intensi spasmi dolorosi a livello muscolare (arti o addome) che di solito compaiono durante o dopo un’attività sportiva quando il bambino perde grandi quantità di fluidi e sali col sudore. Interrompere l’attività, farlo sedere e bere succhi di frutta o bevande reidratanti; anche dei massaggi locali possono dare beneficio; se i crampi durano oltre un’ora, farlo visitare da un pediatra o recarsi al pronto soccorso più vicino.
L’esaurimento da calore: è il risultato di un esercizio fisico eccessivo in ambiente caldo-umido e precede il colpo di calore. I sintomi sono: incremento della temperatura corporea, cute pallida, fredda e molto sudata, senso di affanno, polso veloce, cefalea, nausea, vomito fino anche a diarrea, vertigini, debolezza, stanchezza. In questo caso portare il bambino in una zona fresca, farlo sdraiare, rimuovete i vestiti,cercare di raffreddarlo con acqua fresca sul corpo, un ventilatore o un asciugamano imbevuto di acqua; se non vomita farlo bere a piccoli sorsi molto frequenti acqua o bevande reidratanti fresche. Dovrebbe migliorare entro un’ora; in caso contrario è necessaria una visita pediatrica. Se i sintomi dovessero essere gravi (bambino confuso, disorientato o con un comportamento alterato), attivare il 118.
Il colpo di calore: è una condizione grave e pericolosa che può portare anche a danni d’organo o morte. Avviene quando il corpo del bambino crea maggior calore rispetto alla sua capacità di dispersione, con incremento della temperatura anche a 40°C e oltre. Il bambino presenta disfunzioni neurologiche come alterazione dello stato di coscienza, crisi convulsive, instabilità emotiva, comportamenti irrazionali. Possono essere presenti anche i sintomi descritti per l’esaurimento da calore. È un’emergenza grave e quindi bisogna immediatamente chiamare il 118, togliere prontamente tutti i vestiti dal bambino e cercare di raffreddarlo con tutte le modalità che si possono avere a disposizione. Non dargli da bere né da mangiare, a meno di diversa indicazione da parte dei medici.
*Direttore del Dipartimento Materno Infantile A. O. Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano
Libero, 13 agosto 2011, pag. 18
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