Christine Rankl
Dorme, Finalmente!
Risolvere i problemi di sonno dei bambini da 0 a 6
anni
IL LIBRO – "Il lavoro con centinaia
di famiglie con bambini che non riescono a dormire non mi ha portato a
elaborare una 'ricetta universale' (bambini e famiglie sono troppo diversi tra
loro!), ma mi ha senz'altro indicato una chiara via da percorrere verso la
soluzione."
Bambini
insonni? Tutto ciò che da tempo desiderate è fare sogni d'oro? Credete che
lasciare strillare il vostro bambino a dirotto prima che crolli addormentato
non sia un buon modo per raggiungere la pace notturna? Questo libro fa per voi.
La
dottoressa Rankl, con il suo tono tranquillizzante e mai didascalico, aiuta i
genitori a individuare la causa dei problemi di sonno del proprio bambino, e la
soluzione più efficace per sé. Esplora nel dettaglio i vari modi in cui può
maturare un disturbo del sonno nell'infanzia, dalla nascita fino all'età
scolare, e mette a disposizione le informazioni e i consigli necessari per
ritrovare, tutti, un sonno ristoratore.
"È un
libro molto piacevole da leggere, scritto in modo chiaro e comprensibile. [...]
Una grande fonte di informazioni."
Kinderkrankenschwester
"Un
manuale da raccomandare senza dubbio. È facile lasciarsi catturare da questo
libro, scritto in uno stile chiaro e avvincente... Una lettura davvero
divertente."
Deutsche
Hebammenzeitschrift
"Super!
Sono entusiasta di questo libro! [...] Non vengono offerte soluzioni in stile
"programma di apprendimento del sonno", dove si dovrebbe lasciare che
il vostro bambino urli per ore. Bisogna entrarci un po' dentro, ma ne vale la
pena!"
Quali sono i
presupposti che la famiglia deve garantire per ridurre o addirittura eliminare
i disturbi del sonno nel bambino? Come creare un “ritmo familiare” e fare in
modo che il bambino lo “adotti”? E, dal momento che in ogni fascia d’età (0-3
mesi, 4-12 mesi, 1-2 anni, 3-5 anni, dai 6 anni in poi) il piccolo interagisce
con l’ambiente e con gli altri in modo peculiare e tale interazione influisce
sul suo sonno, quali rimedi è bene adottare in base all’età? E ancora: che fare
in caso si sia genitori single, o mamme lavoratrici? E se lo si sta svezzando?
E se ci sono fratelli o sorelle più piccoli?
Tante
spiegazioni e consigli pratici portano a una reale e completa comprensione del
problema, facendo chiarezza anche sulle cause che possono esserne all’origine:
fattori organici (malattie, fasi di sviluppo), fattori legati ad abitudini
scorrette del sonno (per esempio rituali ormai inadeguati all’età) e fattori
psichici (riguardanti non solo il bambino, ma ogni componente della famiglia).
Inoltre,
ricorda la dottoressa Rankl, è necessario rafforzare la competenza di
autoregolazione del bambino, in modo da permettergli di sviluppare appieno la
sua capacità di addormentarsi e di affrontare la separazione.
A questo
proposito non basta che i genitori operino sul piano dell’azione (ciò che si fa
concretamente), ma è indispensabile che agiscano anche sul piano della
relazione (ciò che gli si trasmette a livello emotivo). L’autrice indirizza
così il genitore verso una maggiore comprensione del mondo emozionale del
bambino, nonché dei propri desideri e delle proprie aspettative, così da
cercare di armonizzare le esigenze dell’uno e degli altri. Per eliminare i
disturbi del sonno augurare a tutti, ma proprio a tutti, “Buona notte,
finalmente.
UN BRANO – “ Quand’è che dormire diventa un
problema?
Qualsiasi famiglia con un neonato in casa ha
un problema relativo al sonno – l’unica differenza è che alcune forse non lo
hanno ancora dichiarato tale. Da un neonato non ci si aspetta che dorma
ininterrottamente tutta la notte, pertanto una madre costretta ad alzarsi tre
volte per allattarlo o tranquillizzarlo non arriverà a dire che il figlio ha
problemi a dormire.
Anche ogni famiglia con un bambino ammalato
ha problemi relativi al sonno, ma nemmeno in questi casi si arriverebbe a
definirli tali. Non ci si aspetta certo che un lattante o un bambino, quando
sono ammalati, facciano Un riposo sereno e interrotto.
La stessa madre, può considerare un enorme
fastidio doversi alzare tre volte la notte per il figlioletto sano di nove
mesi. Da un bambino in buona salute di questa età ci si aspetta un sonno
prolungato e tranquillo.
Possiamo quindi affermare che dormire diventa un problema quando le aspettative dei genitori non vengono
sodisfatte. In questo caso le stesse cure notturne prestate in modo sollecito e
naturale cominciano davvero a pesare.
Alcuni di voi a questo punto obbietteranno, a
ragione, che c’è una differenza tra il non riuscire a dormire da tre mesi o già
da nove. E’ vero, devo riconoscerlo. Dopo nove mesi di sonno ridotto si è
comunque disposti ad alzarsi la notte per il figlio ammalato – Non certo, però,
per uno al quale “non manca niente”. La sofferenza dei genitori che non
riescono a capire perché il piccolo si svegli così spesso cresce rapidamente. È
il caso, per esempio, della madre di Simon, alla quale i risvegli notturni (a
volte anche sei per notte) e il pianto a
dirotto per ore del piccolo sembravano una tortura ingiustificata,, come si
poteva dedurre dalle sue parole: “In alcuni paesi la privazione di sonno è
utilizzata come strumento di tortura.
E poiché io non ho fatto niente di male, non
mi sembra davvero giusto doverla subire!
E’ importante considerare anche il periodo in
cui il riposo notturno diventa un problema. I balzi di crescita o le fasi di
convalescenza portano spesso il bambino ad abbandonare il ritmo di sonno.
Quando tempo sarà necessario per riacquistarlo o quante notti i genitori
saranno costretti a passare in bianco varia da caso a caso".
INDICE DEL VOLUME - Introduzione - Il dilemma
dei manuali di puericultura - Capitolo 1 - Quand'è che dormire diventa un
problema? - E la famiglia a decidere cos'è "normale" - Sviluppare un
ritmo familiare - Chi dorme dove, con chi e quando? - Lettino o lettone? -
Capitolo 2 - Il sonno alle varie età - Da zero a tre mesi - Da quattro a dodici
mesi - Da uno a due anni - Da tre a cinque anni - Dai sei anni in poi - Quand'è
che un bambino "deve" dormire tutta la notte? - Parte II - Da cosa
nasce un problema del sonno? - Capitolo 3 - Cause fisiche Malattie - Balzi di
crescita Capitolo 4 - Aiuti per dormire inadeguati all'età del bambino - Addormentarsi
al seno o al biberon - Addormentarsi facendosi portare in giro in braccio -
Addormentarsi con determinati rituali - Capitolo 5 - Cause psicologiche - Crisi
familiari - Problemi di coppia - Problemi psicologici di uno dei genitori -
Relazione genitori-figlio problematica - Parte III - Come si risolve un
problema del sonno? - Capitolo 6 - Favorire la competenza di autoregolazione
del bambino - Il gioco del separarsi e ritrovarsi - Esercitarsi ad
addormentarsi da soli - Il momento giusto - Capitolo 7 - Comprendere la
relazione genitori-figlio - Quello che i genitori si erano immaginati - I
bisogni e il temperamento del bambino - Una soluzione comune - Capitolo 8 -
Gestire condizioni particolarmente sfavorevoli - Condizioni abitative ristrette
- Fratellini e sorelline - Rientro al lavoro della madre - Genitori single -
Sospendere le poppate notturne – Appendice - Consigli di lettura - Fonti
bibliografiche - Tabella delle attività giornaliere - Tabella delle 24 ore.
L’AUTRICE - Christine Rankl, madre di due figli, è psicologa, psicoterapeuta e
co-fondatrice del reparto di psicosomatica neonatale presso il
Wilhelminenspital di Vienna, dove un team di esperti (ostetriche, pediatri,
psicologi, osteopati, ecc.) è a disposizione di genitori di bambini da 0 a 3
anni con disturbi di varia natura, tra i quali quelli del sonno. Autrice
bestseller in Germania, riesce a riversare nei suoi manuali la preziosa
conoscenza maturata nei più recenti studi scientifici, i consigli pratici
derivati dalla sua lunga esperienza professionale e la sensibilità dell’essere
mamma. Il suo libro precedente sul pianto del neonato dal titolo Così calmo il
mio bambino (Urra, 2011), è da anni una guida di riferimento indispensabile per
le madri tedesche e sta conquistando grande seguito anche in Italia.
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