"Bimbi autistici da padri anziani"

La medicina ansiogena dei media

di Adriana Bazzi

  Chi diventa padre in tarda età ha più probabilità di avere un figlio autistico. E, per la prima volta, la rivista inglese Nature traduce il rischio in numeri: si tratta del 2 per cento in più per gli uomini oltre quarant’anni. E, sempre secondo lo studio, ripreso in prima pagina da molti quotidiani internazionali, almeno il 30 per cento dei casi di autismo sono, oggi, da attribuire all’incremento dell’età paterna.

  Ma come, proprio all’inizio di agosto un’altra ricerca aveva dimostrato che i figli, nati da padri avanti con gli anni, ricevono in eredità telomeri (le parti finali dei cromosomi, ndr) più lunghi, il che, almeno teoricamente, vorrebbe dire una vita più longeva. Quindi un vantaggio.

  Ritorniamo, però, all’autismo. Ricerche precedenti avevano dimostrato che anche l’età della madre rappresenta un fattore di rischio. E non solo. Siccome la malattia è ancora misteriosa, le ipotesi sulla sua origine sono le più disparate. Basta cercare in PubMed, il sito che recensisce la letteratura scientifica, per trovare lavori che, di volta in volta, attribuiscono la malattia ai vaccini, ai pesticidi, a infezioni da virus, al mercurio, allo stress della madre...
  Probabilmente molte di queste ricerche contengono pezzi di verità, ma da sole non spiegano tutto.

  Il problema è che, di volta in volta, i risultati delle singole ricerche arrivano al grande pubblico attraverso i media,
creando non poca confusione. Per esempio, il legame fra vaccini anti morbillo-orecchioni-rosolia (lo studio si era poi rivelato un falso) ha compromesso molti programmi di vaccinazione soprattutto nei Paesi anglosassoni. Il pubblico chiede alla medicina più certezze, in particolare quando alcune notizie finiscono per condizionare le scelte della gente, ma la ricerca scientifica, per sua natura, procede per ipotesi e verifiche e non sempre arriva a risultati definitivi.

Semmai è responsabilità dei media smorzare i toni e collocare sempre le notizie nel giusto contesto: per aiutare i cittadini a compiere scelte consapevoli.

Corriere della Sera, 24 agosto 2012, pag, 41

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