Meno rischio di depressione corre
Una
più lunga maternità contribuisce a ridurre il rischio di
depressione post-partum, suggerisce uno studio che mette sull’avviso
le neomamme dal riprendere a lavorare troppo presto
Dipende
dalla mamma, è chiaro. Ma molte spesso preferiscono tornare al
lavoro al più presto. E fin qui niente di male, se non fosse che vi
può essere in agguato la depressione
post-partum.
E’
l’avvertimento che arriva da un nuovo studio pubblicato sulJournal
of Health Politics, Policy and Law e
condotto dai ricercatori dell’Università del Maryland School of
Public Health coordinati dalla dott.ssa Rada K. Dagher. Secondo lo
studio, infatti, le mamme che riprendono l’attività lavorativa
prima dei 6 mesi dopo il parto sono a maggiore rischio di sviluppare
la depressione post parto, rispetto alle neomamme che restano in
maternità per periodi più lunghi.
La
decisione di indagare se vi fosse una correlazione tra la depressione
e la durata del periodo di maternità è scaturita dopo l’aver
constatato che la maggioranza delle donne statunitensi torna al
lavoro subito dopo il parto, facendo passare non più di tre mesi
dalla nascita del bambino. Ma
le statistiche parlano chiaro: circa il 13% di tutte le madri che
sviluppano i sintomi della depressione post-partum ne sono colpite
entro il primo anno dalla nascita del bambino. E questa forma di
depressione presenta sintomi debilitanti e pericolosi simili a quelli
della depressione clinica.
I
ricercatori si sono focalizzati sui dati relativi al “Maternal
Postpartum Health Study” raccolti dalla dott.ssa Patricia McGovern,
professore presso la University of Minnesota School of Public Health
e coautore dello studio. Con i dati alla mano gli scienziati hanno
misurato i sintomi depressivi dopo-parto usando l’Edinburgh
Postnatal Depression Scale (EPDS), una scala di valori ampiamente
utilizzata e validata come strumento di screening.
A
essere seguite sono state più di 800 donne del Minnesota nel corso
del primo anno dopo il parto, i cui relativi dati sui sintomi
depressivi e la salute mentale e fisica sono stati raccolti a 6 e 12
settimane e 6 e 12 mesi dopo il parto. I
risultati finali hanno evidenziato che le mamme ancora in congedo per
maternità a 6, 12 settimane e a 6 mesi dopo il parto avevano
punteggi relativi alla depressione significativamente più bassi
rispetto alle mamme che erano tornate al lavoro in quegli stessi
periodi. In
definitiva, per una neomamma è forse meglio stare un po’ di più
insieme al proprio piccolo, piuttosto che tornare subito al lavoro.
Ne beneficia lei e soprattutto il nuovo nato.
Le
mamme che si godono il proprio piccolo e la maternità per molti mesi
hanno meno probabilità di sviluppare la depressione post-partum.
La
Stampa, 16 dicembre 2013
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