Sono Paola, mamma di Leonardo.
Prima di avere Leo, credevo che lo
svezzamento classico fosse l’unica possibilità, che fosse IL modo corretto per
passare all’alimentazione dei grandi. Quando poi siamo arrivati al momento di
introdurre le pappe, ho iniziato a farmi delle domande e a metterlo in
discussione:
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Perché un bel giorno il buon lattino della mamma deve improvvisamente sparire a
pranzo e guai a proporlo dopo o, peggio ancora, prima della pappa? Non è più
logico un passaggio più naturale e graduale, iniziando con gli assaggi che diventano
poi sempre più consistenti?
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Perché se fino a 6 mesi un bambino è in grado di regolarsi da solo sulla
quantità di latte che gli serve, con la pappa DEVE mangiare esattamente le
quantità prescritte dal pediatra come fossero medicine altrimenti “non mangia
abbastanza”?
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Se sale e zucchero sono tanto dannosi per i piccoli, allora perché gli
omogenizzati contengono cloruro di sodio e destrosio? Anche se la chimica non
era la mia materia preferita, la contraddizione è palese!
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Perché qualche pediatra inserisce la patata a 6 mesi, qualcuno a 8 e altri
all’anno? Allora forse le tempistiche non sono poi così “scientificamente
provate”..
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Perché introdurre più tardi gli alimenti potenzialmente allergizzanti
(pomodoro, albumi etc) quando gli ultimi studi concludono che il posticipo non
riduce la possibilità di allergie?
Insomma, più mi informavo e cercavo di
capire, più lo svezzamento classico non faceva al caso mio… Invece l
’idea dell’autosvezzamento mi più subito piaciuta! Quando poi ho scoperto
che la pediatra della mia vicina lo proponeva in alternativa a quello
tradizionale, mi sono decisa!
Non ho applicato il libro di Piermarini
alla lettera, ovvero non è che gli ho dato tutto e subito. Ho introdotto un
alimento alla volta (in modo da poter individuare facilmente il “colpevole” nel
caso di reazioni strane) e ho aspettato l’anno prima di introdurre la carne
(visto che, anche secondo il mio pediatra, i bimbi piccoli non digeriscono
quella fresca). Ho spaziato tra i vari cereali [pasta, riso, cous cous
(praticissimo x quando si è fuori casa!), avena, farro, orzo, miglio, quinoa
(che non è propriamente un cereale, ma è ricchissima di vitamine e proteine],
legumi [piselli, lenticchie (decorticate), fagioli e ceci (passati al
passaverdura per eliminare la buccia)]. Leo poi andava pazzo x gli gnocchi (di
patate, di zucca, di zucchine, di ricotta, di spinaci…)! Il tutto mangiando
praticamente sempre dal nostro piatto!
A chi consiglio l’alimentazione
complementare a richiesta?
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A chi piace cucinare: ci vuole più tempo e fantasia per adattare il nostro
mangiare ai piccoli. Omogenizzati e farine sono sicuramente più veloci e comodi
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A chi non si domanda ogni volta se ha mangiato abbastanza e non ha bisogno di
tabelle che dicono quando introdurre un cibo
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A chi riesce a fare a meno (o comunque ridurre di moltoooo) sale, zucchero,
fritti e tutto quel mangiare magari molto appetitoso, ma non abbastanza “sano”
da proporlo ad un bimbo
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A chi non importa di nonni e conoscenti che ti guardano con diffidenza!
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E naturalmente a chi non ha fretta di iniziare ad introdurre le pappe (ma
può/vuole attendere i 6/7 mesi) e a chi allatta al seno a richiesta (in modo che
i fabbisogni del bimbo siano sempre garantiti da una bella poppata!)
Ciao!sono Margherita, mamma di Sofia di 4mesi e mezzo. Mi sono imbattuta in qst post che fa proprio al caso mio. volevo chiederti maggiori informazioni su qst tipo di svezzamento! come hai iniziato, e poi continuato?grazie mille!
RispondiEliminaCiao Margherita,
RispondiEliminati consiglio di leggere quest'articolo. E' scritto da una pediatra ed è molto dettagliato. http://nascitaedintorni.blogspot.it/2011/04/svezzamento-naturale.html