Non
solo maratone a tavola e girovita che si allarga: il Natale è una
festa impegnativa anche per la salute psicologica. «Le occasioni di
incontro sono obbligate, ma non sempre gradite», spiega Edi
Salvadori psicopedagogista e counselor relazionale Voice Dialogue.
«Le
famiglie sono un'entità sempre più complessa e conflittuale.
Generalmente si tenta di evitare le semplici ma emblematici: nausea,
disturbi digestivi, mal di stomaco, mal di testa. Molti di questi
disturbi possono
essere ricondotti a conflitti emotivi che si
innescano in situazioni di stress. Negli ultimi anni ho notato un
aumento di qeusto disagio proprio dopo le feste. Fra le persone che
seguo, una su quattro riferisce un peggioramento delle condizioni di
questo periodo».
Un
quadro descritto dal film “Indovina chi viene a Natale?” di
Fausto Brizzi con Diego Abatantuono e Claudio Bisio oltre Claudia
Gerini, Cristiana Capotondi, Angela Finocchiaro e Carlo Buccirosso:
equivoci, scherzi e litigi il 25 dicembre.
Una
pioggia di malesseri legati al fatto che «esiste una corrispondenza
significativa tra disturbi gastroeneetrici e complessità delal
situazione familiare». Ma come possiamo evitare di stare male? Il
rimedio di emergenza «è ritirarsi per qualche minuto in un luogo
tranquillo, sedersi con gambe e braccia rilassate, oppure stare in
piedi, e portare l'attenzione sul respiro, facendo in modo che l'aria
attraversi i tre livelli, pancia, diaframma e petto, immaginando di
spingerla verso il basso, anche se all'inizio fa un po' fatica a
scendere» consiglia.
Focalizzarsi
su stessi anche solo per pochi minuti permette alle proprie energie
vitali di ricominciare a fluire positivamente, così facendo si
abbassa il livello di ansia e qualunque altro stato emotivo in atto,
aggiunge l'esperta.«Un semplice esercizio di respirazione può
essere eseguito anche prima di uscire di casa: la respirazione
profonda è infatti uno dei metodi più antichi per riquilibri corpo,
mente, spirito ed ed emozioni. Esiste un meccanismo di rinforzo
automatico negativo che, quando siamo sotto tensione, ci rende più
inclini a reagire ad aggressioni anche minime, mentre se siamo
rilassati percepiamo in maniera nettamente inferiore gli stimoli
negativi».
Il
Messaggero, 6 dicembre 2013
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