Flavia Rampichini
Magari parto
Diario di bordo per
gestanti e neomamme
Casa Editrice Mammeonline, pagg.128, Euro 10,00
IL LIBRO – Quando scopre di essere
incinta, Èva si sente come la killer del film di Tarantino, che molla tutto per
mettersi a fare la mamma. Dal concepimento alla prima ecografia, dal parto ai
primi mesi di vita del bambino, tante sono le decisioni da prendere: fare o no
l'amniocentesi? Come affrontare il dolore del parto? Come trovare un equilibrio
tra naturalità e assistenza medica adeguata?
Dopo la nascita del bambino, ancora nuove
sfide attendono la neomamma: il primo contatto con la creatura è come un
incontro ravvicinato del terzo tipo, e la vita a tre, una volta tornati a casa,
è tutta da inventare. E presto c'è da riprendere il lavoro...
Per fortuna Èva non è da sola ad affrontare
questa straordinaria avventura: al suo fianco, oltre al razionale ed efficiente
compagno, ci sono le sagge e quasi magiche ostetriche, depositarie di un'arte
antica come la vita, e poi le altre neomamme, solidali e confortanti compagne
di viaggio.
Il racconto di Èva, che si legge come un
romanzo, offre una serie di spunti di riflessione e di utili informazioni a
tutte le donne che come lei decidono di staccare il biglietto e partire verso
il territorio misterioso e mai abbastanza esplorato della maternità.
UN BRANO -
“Il libretto delle istruzioni
Ho comperato mio figlio in una grande
fabbrica di bambini, una delle più grandi del Nord Italia, smerciano più di
trenta esemplari l’anno. Non è che ti facciamo scegliere, devi accontentarti di
quello che è disponibile al momento, e neppure ti consentono di cambiare se è
difettoso. In compenso ti offrono per un paio di giorni vitto, alloggio e
manutenzione del piccolo, mettendo a tua disposizione del personale medico e
infermieristico appositamente formato. Ti garantisco inoltre dei controlli
periodici in fase di rodaggio, e soprattutto ti forniscono un pratico e
indispensabile libretto delle istruzioni.
Dico fabbrica per modo di dire, tutti sanno
naturalmente che i bambini non li fabbricano lì, che quella è solo una stazione
intermedia, e che i neonati in realtà vengono dallo spazio. Il mio per esempio
veniva dalla galassia del Drago, che dista circa duecentottantamila anni luce
dal Sole. Pare che i nati in quel settore del cosmo siano molto veloci nell’apprendere
il nostro linguaggio, ma troviamo grosse difficoltà di adattamento per quanto
riguarda i cicli del sonno.
Comunque, quando vai a prendere un bambino
alla fabbrica, per prima cosa devi dargli un nome; terrestre, perché il suo
vero nome alieno non lo conosce nessuno. Dove ho comprato il mio, hanno questa
regola: devi chiamare il pupetto con la stessa iniziale del giorno della
settimana in cui è arrivato. Il mio sono andata a prenderlo di giovedì, così
l’abbiamo chiamato Guido. Non in tutte le strutture vige la stessa regola,
ovviamente; ci sono aziende d’ispirazione cattolica che ti impongono il nome
del santo sul calendario, altre che te lo fanno scegliere tra i nomi del
personale in servizio quel giorno. Un grande magazzino di Roma è famoso perché
ti consente di chiamare tuo figlio come il protagonista del suo film preferito.
Ci sono dei piccoli negozi alternativi dove ti permettono di scegliere il nome
che vuoi; io trovo che una regola tutto sommato faccia comodo, ti lascia libero
da lunghe ed estenuanti discussioni col partner, restringendo il campo.”
INDICE DEL VOLUME – Magari parto – Il
libretto delle istruzioni – Tre – Via dall’Eden – Sei anni dopo...
L’AUTRICE - Flavia Rampichini vive a Milano con i suoi tre maschi e la gatta Carmela. Pur
avendo studiato lettere classiche, lavora in una biblioteca di medicina
dell'Università. Vegetariana in una famiglia di onnivori, prima di fare la
mamma partecipava ad azioni teatrali e cortei del movimento pacifista. Adesso
nei ritagli di tempo stende il bucato, scrive filastrocche e romanzi, e parla
di politica col suo fidanzato.
Magari
parto è il suo primo romanzo.
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