Quei mal di pancia dei neonati


Pianto a dirotto e agitazione: tra 0 e 6 mesi sono frequenti le coliche, la cui origine può essere funzionale, organica o ormonale. I pediatri: «Restare tranquilli, se vengono dopo mangiato è solo gas»

di  Francesca Filippi

 
Agitazione e pianto prolungato. Una disperazione inconsolabile che può durare anche tre ore al giorno. Ecco la colica del neonato. Anzi, le coliche perché ne esistono di due generi. Una è tipicamente serale mentre l’altra si manifesta nell’arco della giornata ed è accompagnata anche da rigurgiti e forte irritabilità. Una certezza, come teorizzò David Wessel pediatra americano negli anni Cinquanta: il piccolo soffre di coliche se rispetta la cosiddetta regola del 3. Si tratta di questo disturbo se ci troviamo a che fare con un lattante sano, ben nutrito, che piange più di 3 ore al giorno, per più di 3 giorni alla settimana e per più di 3 settimane di seguito.

  Un dramma nei primi mesi di vita per neonati e genitori. E il meccanismo
che scatena simili malesseri è tuttora misterioso. Si parla di una causa gastroenterica (accumulo di gas nell’intestino), di immaturità dell’apparato digerente, anche di causa ormonale. Il dopo pasto, è doloroso per sette bambini su dieci. Fitte acute e improvvise che costringono il bambino a flettere le gambe verso l’addome. I pediatri però tranquillizzano: «È normale, l'apparato gastrointestinale del neonato deve ancora maturare.

  Solo poche settimane

Le coliche gassose, e in genere i cosiddetti disturbi alimentari minori, sono il primo problema di salute familiare, ma nulla di strano. Per fortuna durano alcune settimane – rassicura il presidente dei Pediatri di famiglia (Fimp) Giuseppe Mele - Questo tipo di coliche si manifesta nei primi mesi di vita del neonato. I più a rischio sono i bambini da 0 a 6 mesi per via della loro alimentazione, esclusivamente a base di latte e lattosio. Non a caso questo problema scompare quando il bambino comincia a mangiare anche altro».

  I rimedi

Ma cosa bisogna fare quando il pianto disperato taglia in due una notte o una giornata? Gli esperti raccomandano calma: ansia e panico non servono a niente, e anzi possono far peggiorare la situazione. Inducendo mamme e papà a fare scelte non corrette e trasmettendo al piccolo un generale stato di agitazione. «Innanzitutto bisogna
distinguere il tipo di pianto dei bambini – tiene a precisare Giuseppe Mele – perché se questo malessere si manifesta il pomeriggio e la sera, dunque dopo che il bambino ha mangiato, allora si è di fronte ad una colica gassosa che passa dopo alcuni minuti. Una mamma deve sapere, nel caso allatti il neonato, che attraverso il suo latte passa tutto il cibo che ha ingerito. Quindi evitare legumi e carciofi».

  Ma nella stragrande maggioranza il menù materno non influisce sulle coliche. Solo nel caso in cui il pediatra sospetti una possibile intolleranza alle proteine del latte vaccino farà una prova sospendendo dalla dieta i derivati freschi del latte di mucca per dieci giorni. Coliche e allergie sono spesso abbinate. Ma solo se sulla pelle compaiono macchie o un eczema e, soprattutto, se il padre o la madre soffrono di un’allergia accertata.

Il Messaggero,  17 Aprile 2013, pag, 21

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