Pianto a dirotto e
agitazione: tra 0 e 6 mesi sono frequenti le coliche, la cui origine può essere funzionale, organica o
ormonale. I pediatri: «Restare tranquilli, se vengono dopo mangiato è solo gas»
di Francesca Filippi
Un dramma nei primi mesi di vita per neonati
e genitori. E il meccanismo
che scatena simili malesseri è tuttora misterioso.
Si parla di una causa gastroenterica (accumulo di gas nell’intestino), di
immaturità dell’apparato digerente, anche di causa ormonale. Il dopo pasto, è
doloroso per sette bambini su dieci. Fitte acute e improvvise che costringono
il bambino a flettere le gambe verso l’addome. I pediatri però tranquillizzano:
«È normale, l'apparato gastrointestinale del neonato deve ancora maturare.
Solo
poche settimane
Le coliche gassose, e in
genere i cosiddetti disturbi alimentari minori, sono il primo problema di
salute familiare, ma nulla di strano. Per fortuna durano alcune settimane –
rassicura il presidente dei Pediatri di famiglia (Fimp) Giuseppe Mele - Questo
tipo di coliche si manifesta nei primi mesi di vita del neonato. I più a rischio
sono i bambini da 0 a 6 mesi per via della loro alimentazione, esclusivamente a
base di latte e lattosio. Non a caso questo problema scompare quando il bambino
comincia a mangiare anche altro».
I rimedi
Ma cosa bisogna fare quando
il pianto disperato taglia in due una notte o una giornata? Gli esperti
raccomandano calma: ansia e panico non servono a niente, e anzi possono far
peggiorare la situazione. Inducendo mamme e papà a fare scelte non corrette e
trasmettendo al piccolo un generale stato di agitazione. «Innanzitutto bisogna
distinguere il tipo di pianto dei bambini – tiene a precisare Giuseppe Mele –
perché se questo malessere si manifesta il pomeriggio e la sera, dunque dopo
che il bambino ha mangiato, allora si è di fronte ad una colica gassosa che
passa dopo alcuni minuti. Una mamma deve sapere, nel caso allatti il neonato,
che attraverso il suo latte passa tutto il cibo che ha ingerito. Quindi evitare
legumi e carciofi».
Ma nella stragrande maggioranza il menù
materno non influisce sulle coliche. Solo nel caso in cui il pediatra sospetti
una possibile intolleranza alle proteine del latte vaccino farà una prova
sospendendo dalla dieta i derivati freschi del latte di mucca per dieci giorni.
Coliche e allergie sono spesso abbinate. Ma solo se sulla pelle compaiono
macchie o un eczema e, soprattutto, se il padre o la madre soffrono di
un’allergia accertata.
Il Messaggero, 17 Aprile 2013, pag, 21
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