Il bimbo che ascolta favole cresce meglio


A Messina viene promossa la lettura precoce a voce alta in locali di due parrocchie. Il programma «Primi spassi» dedica anche molto spazio all’educazione musicale

di Maria Gabriella Leonardi


Leggere ai neonati favole o storielle sin dai primi mesi di vita produce nei bambini benefici nello sviluppo psicofisico, a livello delle connessioni neuronali. Lo ha riconosciuto anche l’Organizzazione mondiale della sanità che ha adottato un progetto denominato «Nati per leggere».

  Ne sono consapevoli a Messina ove in questi giorni si allestiscono due spazi dedicati alla lettura a voce alta nelle parrocchie di Camaro S. Paolo e Camaro S. Luigi. Un altro spazio, in precedenza, era già stato realizzato nella zona di Bisconte.

  La lettura precoce a voce alta è uno dei comportamenti virtuosi promossi, dal 2012, nella città dello stretto dal programma «Primi spassi», realizzato dalla «Fondazione di Comunità» di Messina con il sostegno economico della Caritas Italiana (fondi Cei 8Xmille Italia) ed il partenariato di cinque parrocchie, della Caritas diocesana, della sezione messinese dell’Associazione culturale pediatri, delle associazioni musicali della città e la collaborazione del Comune di Messina.


Il programma si tiene a Camaro, un quartiere messinese periferico di 25mila abitanti e promuove alcuni comportamenti virtuosi nelle figure che accudiscono il bambino, soprattutto nelle madre: l’allattamento al seno, l’educazione all’ascolto della musica, la promozione della lettura precoce a voce alta oltre accanto a pratiche di adozione sociale di nuclei familiari a rischio. Salvatore Rizzo, socio fondatore della cooperativa sociale EcosMed e presidente del Consorzio Sol.E (enti che rientrano nella Fondazione di Comunità) spiega: «Forniamo queste informazioni alle famiglie di ogni nuovo nato e sollecitiamo le figure che accudiscono i bambini ad adottare questo piano, sin
dai primi mesi di vita del bambino».

Avvenire, 5 aprile 2013, pag, 15 

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