Appello della Società
italiana di infettivologia pediatrica: no agli antibiotici e agli antivirali a
meno di una malattia cronica o di una ulteriore infezione batterica e mai senza
prescrizione
Le Terapie
BAMBINI A LETTO Un’
impennata di influenza è già in atto per i piccoli tra o e 4 anni
No agli antibiotici e agli
antivirali. A meno che nel bambino non sopraggiunga un’altra infezione
batterica o si debba fronteggiare una malattia cronica. Mai senza prescrizione
medica». È un appello quello della Società italiana di infettivologia
pediatrica preoccupata che ai più piccoli con la febbre vengano somministrate
terapie non corrette. Spesso eccessive. Per questo i medici hanno deciso di
ricordare, a ridosso del picco di influenza che arriverà tra un paio di
settimane, come comportarsi quando, oltre alla temperatura alta. Arrivano anche
mal di gola, tosse e inappetenza.
Un’impennata di casi già si
registra tra i bambini che hanno meno di cinque anni come si legge nel registro
dell’Istituto superiore di sanità Influnet: nella fascia di età tra 0-4 anni
l’incidenza è pari a 18,73 piccoli pazienti per mille e nella fascia tra 5 e 14
si sfiora il 13. «Non ci sono motivi di particolare allarme - tranquillizza
Giacomo Milillo segretario della Federazione nazionale dei medici di medicina
generale – da sconsigliare la corsa al pronto soccorso. Solo per sintomi che
fanno sospettare un aggravamento importante o una complicazione con una
malattia di cui il bambino già soffre. E se si è in emergenza».
Dagli infettivologi poche regole: riposo,
somministrazione di antifebbrili, dieta equilibrata con pochi grassi,
un’adeguata integrazione dei liquidi, apporto calorico non esagerato. Il luogo
chiuso della scuola come la palestra sono i luoghi ideali per far diffondere
l’epidemia. Ma non per questo, dicono i pediatri, bisogna farsi prendere da
un’esagerata paura di contaminazione. Anzi.
GIOCO ALL’APERTO
Anche con il freddo meglio fuori a giocare
che dentro casa. Per evitare gli agguati delle temperature basse, soprattutto
la mattina, meglio coprirsi bene ma uscire. «Evitare di restare sigillati tra
le mura domestiche anche
durante le giornate rigide - consiglia Antonino Reale
responsabile del Pronto soccorso del Bambino Gesù di Roma - non aumenterà certo
le probabilità di prendersi un bel raffreddore. Diminuiranno, però, le
occasioni di entrare in contatto con i virus che attaccano le vie respiratorie.
Ricordare che un ambiente bello caldo i virus prolificano e si diffondono. Le
eccessive variazioni termiche possono costituire un fattore favorente
l’instaurarsi di infezioni».
Attenzione ai bambini con merenda problemi
immunologici e a quelli colpiti da malattie croniche (cuore, diabete, patologie
renali) che dovrebbero, comunque, essere stati vaccinati. «Possono andare
incontro a complicanze - spiega Susanna Esposito presidente della Società
italiana di infettivologia pediatrica - ad un aggravamento della patologia di
base. Soprattutto i più piccoli. Per questo in Europa si sta lavorando all’ipotesi
di vaccinare, in prossimo futuro, tutti i bambini dai sei mesi ai cinque anni
anche se sani».
Regole
d’oro
RIPOSO
Aprire spesso le finestre in
casa per cambiare aria
CIBO
Non eccedere ed evitare
alimenti grassi
BERE
Offrire spesso da bere anche se i bambini non sentono forte
lo stimolo della sete
Il
nutrizionista
E come spuntino frutta o
merendina
Più energetica con buona dose di carboidrati
e pochi grassi. È la merenda ideale del piccolo sportivo nei giorni di grande
freddo. «Come esempio – spiega il nutrizionista-medico dello sport
Michelangelo.
Giampietro - prendiamo un bambino di 10 anni,
che fa sport e ha un fabbisogno quotidiano di 1.500-1.800 calorie. Poiché la
merenda deve rappresentare il 10-15%, dovrà contenere 150-180 calorie: come spuntino
una merendina non farcita con un succo di frutta o un frutto o uno yogurt. Se è
sovrappeso - aggiunge – la merenda dovrà contenere meno di 150 calorie. Uno o
due frutti, una merendina non farcita e un frutto,
Il Messaggero, 30 gennaio
2013, pag, 21
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