La scoperta Lo studio dei
ricercatori Artemisia è durato tre anni
Individuata la causa
genetica della morte finora definita inaspettata
di Claudio Giorlandino e
Pietro Cignini
La mortalità del feto durante la gravidanza o
durante il parto rappresenta una evenienza purtroppo ancora molto frequente con
una incidenza variabile paria 1 caso su150 o 1 caso su 250. Oltre la metà dei
decessi in utero non è legata a cause certamente diagnosticabili. Un tempo si
dava molta importanza alle patologie del cordone fetale. L'introduzione di
tecniche di a gnostiche accurate ha ridimensionato la corrispondenza. Fino a
qualche anno fa le morti fetali senza cause apparenti sono state definite Morti
fetali inaspettate, mutuando il concetto ben più noto della Morte Neonata le in
Culla (o morte bianca). La morte inaspettata del feto ha una incidenza 5-6
volte superiore rispetto a quella in culla.
Ben presto si è compreso che l’apparentemente
inspiegabile era frutto di una mancanza di conoscenza dei meccanismi
fisiopatologici e quindi alla mancata anali si clinico diagnostica post-morte m.
I primi risultati furono deludenti ma ben presto ci si orientò verso uno studio
più approfondito de gli aspetti epidemiologici. Fu subito chiaro che vi erano
punti in comune con la morte bianca in culla rispetto a fattori di rischio
materni quali l'obesità e il fumo. Gli studi quindi si orientarono verso
l'analisi combinata anatomopatologica e genetica dei bambini morti in utero
ipotizzando una causa comune tra la morte in utero, in culla, le morti improvvise
infantili e degli adolescenti. La crescente possibilità diagnostica molecolare
ha indirizzato lo studio verso la verifica della possibile causa genetica di morte
improvvisa. I risultati non sono tardati ad arrivare.
Sono
stati individuati circa 7 geni con 200 mutazioni alla base di quella che con
ogni probabilità rappresenta la causa più frequente di morte in aspettata in utero:
il decesso fetale da arresto cardiaco. Il gruppo di ricercatori
della
Fondazione Arte mi sia per lo studio e la cura delle malattie della madre,
della donna, della gestante, del feto e del bambino ha pubblicato uno studio,
condotto dal 2009 al 2012, destinato a rivoluzionare l'approccio diagnostico alle
morti intrauterine. Sono stati esaminati 14 bambini morti in utero per cause in
spiegate. I dati sono stati disponibili per nove. In 7 casi sono state riscontrate
mutazioni codificanti per una anomala funzione
dei canali ionici del muscolo cardiaco
che porta all'arresto del cuore. Il dato ancor più importante è che in sei casi
sono risultate nuove mutazioni cioè non trasmesse dai genitori. In un caso la
mutazione veniva trasmessa dalla madre al figlio: le possibilità di diagnosi molecolare
oggi hanno permesso di individuare una causa genetica della morte inaspettata
in utero. Questa nuova conoscenza darà la possibilità alle donne con fattori di
rischio ormai accertati come il fumo, l'obesità materna o anche eventi avversi precedenti
di scoprire con largo anticipo la predisposizione del feto a sviluppare la patologia.
A questo Si aggiunga anche la possibilità, nei casi in cui venga accertata
l’anomalia, di avviare un trattamento farmacologico materno per ridurre la a possibilità di arresto cardiaco fetale.
Presidente Fondazione Artemisia
Ricercatore Fondazione Artemisia
ILTEMPO, 13 gennaio 2013,
pag, 27
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