Proposta di legge Usa: sui
telefonini un bollino di «pericolo radiazioni»
L’Accademia dei pediatri lo
vuole soprattutto per proteggere i bambini
di Francesca Angeli
Roma I pediatri Usa chiedono di esporre sui
cellulari un avviso di rischio radiazioni. Apposite etichette che mettano in
guardia su una possibile connessione con
una maggiore frequenza nel l’insorgenza di tumori. I denti che in sostanza a
quelle apposte sui pacchetti di sigarette.
A lanciare l’allarme, teso soprattutto a tutelare i più piccoli è
l’autorevole Aap, American academy of pediatricians,che raccoglie oltre 60 mila
pediatri. La Aap infatti ha deciso di sostenere «Thecellphone right toknowAct»,
una proposta di legge del deputato democratico dell’Ohio, Dennis Kucinch, che
prevede l’esposizione di etichette che il lustrino i rischi per la salute
derivanti dall’uso del cellulare. Non solo. Si chiede anche di impostare un
programma di ricerca sui rischi per la salute e l’aggiornamento dei limiti del
tasso di assorbimento di onde elettromagnetiche fissati dall’Agenzia per la
protezione dell’ambiente.
Il presidente dell’ Aap, Thomas McInerny
spiega perché un bambino corra molti più rischi rispetto ad un adulto se usa in
modo eccessivo il cellulare. «Sosteniamo la richiesta di esaminare con cura gli
effetti delle onde elettromagnetiche sulla popolazione più vulnerabile come
sono appunto i bambini e le donne incinta - ha spiegato McInerny – I bambini
risentono di più dell’esposizione ad agenti ambientali come le radiazioni del
cellulare. Hanno una diversa densità ossea per cui assorbono maggiori quantità
di onde elettromagnetiche rispetto agli adulti».
La diretta connessione tra l’aumento del
rischio di contrarre patologie mortali come il cancro e un uso frequente del
cellulare non ha ancora avuto riscontri sufficienti. Occorre ricordare però che
lo scorso anno l’Organizzazione mondiale della sanità ha deciso un cambio di rotta
rispetto ai campi elettromagnetici a radiofrequenza cambiandone la classificazione
rispetto al rischio cancro. Da «non classificabile» a «forse cancerogeno», che
significa che le prove non sono sufficienti per
dichiarare quell’agente come probabilmente cancerogeno.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul
cancro, Iarc, ha riconosciuto che chiusa il telefono cellulare «può» avere un
maggiore rischio di contrarre il glioma, un cancro del cervello, e il neurinoma
acustico. Tra gli studi ei documenti portati a sostegno della richiesta di
etichette di avviso sul cellulare da parte dell’Aap è stata inserita anche la
sentenza emanata dalla Corte di cassazione italiana che ha ritenuto legittima
la richiesta di risarcimento da parte di un manager bresciano, riconoscendo il
legame tra l’esposizione alle radiazioni del cellulare, usato per ore ed ore
tutti i giorni, e il tumore al cervello che lo aveva colpito. Altri studi hanno
evidenziato un legame con l’infertilità maschile. Gli uomini che tengono il
cellulare nella tasca dei pantaloni o nella cintura hanno una percentuale più
bassa dell’11 per cento di spermatozoi «attivi». E in tutti gli studi condotti
emerge una connessione tra l’esposizione alle radio frequenze del cellulare ed
una variazione nella qualità degli spermatozoi.
Per non rinunciare al cellulare e comunque
ridurre i rischi bastano alcuni semplici accorgimenti. Il primo e il più ovvio
è quello di usare sempre l’auricolare o in alternativa il viva voce. Non tenere
mai il cellulare attaccato al proprio corpo neppure quando lo si usa, quindi
non in tasca. Evitare una chiamata se invece basta mandare un sms. Meglio
telefonare quando c’è un buon segnale perché le ricerche hanno dimostrato che
l’esposizione alle radiazioni aumenta quando il segnale è debole. Infine
ovviamente limitare al massimo l’uso del cellulare da parte dei bambini e dei
teenager.
LA
«PROVA» GIUDIZIARIA
Gli studi citano la sentenza
italiana sul risarcimento al manager malato di cancro
il Giornale, 16 gennaio
2013, pag, 18
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