Genitori competenti


Jesper Juul
Genitori competenti
Educare i figli con responsabilità ed equilibrio
Erickson Edizioni, pagg.270, Euro 16,50


  IL LIBRO – Chi si trova a vestire i panni del genitore sa bene con quante insicurezze, paure e perplessità bisogna confrontarsi per affrontare adeguatamente questo ruolo così complesso.

Jesper Juul, uno tra i più autorevoli e apprezzati terapeuti familiari del nostro tempo, offre in questo volume validi suggerimenti a chi si trova in difficoltà nell’educazione dei figli e nel rapporto di coppia. Grazie a un’attenta analisi dei rapporti interpersonali, invita a riflettere sulle dinamiche comportamentali e indica modalità efficaci per gestire i conflitti.

In ogni famiglia si verificano in modo continuo e inevitabile dei cambiamenti: l’arrivo di un fratellino, una separazione, una malattia o più semplicemente un trasloco o un nuovo lavoro. Se gli adulti riescono, almeno apparentemente, a tenere sotto controllo e gestire la situazione, per i bambini l’unica strategia è, spesso, quella di sfuggire ciò che li fa stare male, dimenticando o ignorando volutamente i vissuti dolorosi. La tendenza a tenersi dentro pensieri e preoccupazioni può generare però frustrazione, mancanza di sicurezza affettiva e conflitti interiori, rendendoli così più vulnerabili.

Genitori competenti racconta contrasti, lacrime, problematiche e soluzioni attraverso coinvolgenti e appassionanti storie di vita che permettono al lettore un’immediata identificazione, offrendo stimoli utili a ritrovare il proprio equilibrio e la serenità familiare.


  UN BRANO – “Un bambino-progetto
  Un bambino-progetto è un bambino che i genitori considerano come il loro personalismo progetto di vita. Hanno una certa idea del suo sviluppo o immaginano per la sua vita futura un determinato traguardo.
 
I bambini-progetto ci sono sempre stati, o perlomeno ci sono da quando la nostra società si contraddistingue per un’esplicita gerarchia sociale e un certo grado di libertà decisionale. La letteratura mondiale e le nostre storie famigliari sono piene di esempi di figli forzati e manipolati affinché ricalcassero le orme paterne, di figli e figlie spinti nel ruolo di atleti sportivi, di fotomodelle o roba del genere. Sono esempi crudeli, brutali, che spesso hanno pesanti conseguenze per tutte le persone coinvolte.
  Negli ultimi vent’anni abbiamo registrato un numero crescente di bambini-progetto all’interno di famiglie che, se osservate dall’esterno, appaiano tutt’altro che dittatoriali o crudeli. Forse questa è una conseguenza del fatto che un figlio non è più una necessità sociale, ma piuttosto una scelta personale, esistenziale ed emozionale dei genitori. Attualmente il fulcro del progetto scandinavo è costituito dalla felicità e dalla salute dei figli. In altri Paesi è più importante invece che vadano all’università, e in altri ancora che stiano bene economicamente.
  Ma naturalmente un bambino non diventa automaticamente il progetto dei suoi genitori solo perché questi desiderano che sia felice, abbia una vita dignitosa e trovi il proprio posto nel mondo del lavoro. Queste sono presumibilmente ambizioni che tutti i genitori condividono.
  Già, proprio così, e non è neppure un male che i genitori nutrano di questi desideri e facciano di questi sogni. Tutto va bene finché i genitori non fanno delle loro ambizioni un progetto, investendo poi tutte le loro energie per raggiungere l’obiettivo e portare a termine quel successo.
  A  risentire per prima è la qualità del rapporto fra genitori e figlio. Quando il bambino e il suo futuro diventano un progetto, la relazione genitore-figlio si trasforma in un rapporto soggetto-oggetto.         
 
  INDICE  DEL VOLUME –  Prefazione - Il ruolo dei bambini - Un neonato dev’essere per forza così turbolento? -  Elena ha continui scatti di rabbia  -Tutti si fanno comandare a bacchetta da Camilla, una bimba di 8 anni  - Jennifer non vuole saperne di dormire - Jesper Juul: Il bambino-progetto - Il ruolo dei genitori -
Una mamma tormentata dai sensi di colpa  - Giulia ha una vera e propria fissazione per la mamma  -     Quando papà è depresso, soffre tutta la famiglia -  Gianna fa fatica a costruire un rapporto con sua figlia 
   Il nuovo papà di Viviana non ha tempo per lei -  Jesper Juul: Che cosa ne faccio della mia insicurezza? 
Caos quotidiano -  Da quando è nato il fratellino, la mamma è sempre stanca - Filippo è lento — e papà perde in fretta la pazienza - In famiglia sono in sette e regna l’anarchia -   Eric ha quasi cinque anni e se la fa ancora addosso  - Quando sono nate le gemelle, il fratello maggiore ha smesso di parlare  -  Jesper Juul: Lasciate libero sfogo alle emozioni dei bambini – Il rapporto genitoriale  - Una mamma appena è in pensiero per i suoi figli – Soli nel rapporto di coppia – Il marito di Caterina “non dà una mano” in casa – Papà è solo una voce al telefono  Jesper Juul: Nostro figlio non sta bene.

L’AUTORE - Jesper Juul, danese, terapeuta della famiglia, insegnante e consulente, appartiene ai grandi generatori d'impulsi per l'elaborazione di nuovi modelli educativi. Collaboratore negli anni Settanta del fondatore della Gestalt, Fritz Perls, Juul è stato direttore dell'Istituto Kempler in Scandinavia, centro per la consulenza alla famiglia ed ente di specializzazione postlaurea. Attualmente sta lavorando allo sviluppo dell'organizzazione europea Family-Lab International, da lui fondata e attiva in Germania, Austria, Danimarca, Svezia, Norvegia, Svizzera e Croazia e, ora, anche in Italia.

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