Fondamenti di Storia della Ostetricia e Ginecologia

R. Forleo e P. Forleo
Fondamenti di Storia della Ostetricia e Ginecologia
Verduci Editore, pag. 278, Euro 45,00



  IL VOLUME – Un libro di storia della medicina che aiuta a leggere il presente e a farci partecipi del futuro. Scritta da ginecologi di due generazioni, non su compendi storici lontani dalla quotidiana lotta per prevenire e curare le “Malattie delle donne”, ma sulle osservazioni di antichi Maestri che via via scoprivano meccanismi fisiologici e patologici dell’organismo femminile, ed in particolare della sua genialità.
  Un libro d costante lettura per chi la professione di ginecologo e ostetrico esercita già, e che fa proprio l’invito che da molti anni ripetiamo: “non solo medici di organi e di apparati, non solo tecnici attenti, ma medici della persona femminile nella sua interezza psicosomatica”.
      
  UN BRANO - “La posizione assunta dalla gestante durante travaglio e parto è stata oggetto di una particolare attenzione fino dalle più remote antichità. L’attenzione alla posizione era infatti dettata dal concetto che questa potesse influenzare in modo rilevante la normale evoluzione del parto. Fino al XVII secolo, in assenza di qualsiasi modalità di estrazione di un feto vivo, se non con il rivolgimento podalico o il rudimentale tira-testa, non rimaneva che spingere sull’addome o fare assumere alla donna posizione facilitanti la spinta.
  La posizione da assumere durante il parto “naturale” (fisiologico, in posizione cefalica) era quella che sfruttava al massimo il pretesto “allargamento del bacino osseo”. L’azione di quella che oggi sappiamo essere la “pressione atmosferica” (come i frutti maturi possono staccarsi dall’albero e spontaneamente cadere) e l’uso del torchio addominale, attaccandosi a funi, maniglie o assumendo posizioni rannicchiate come quelle che si usano in campagna o si usavano nei bagni pubblici (per motivi igienici) per l’espletamento delle evacuazioni, erano praticamente i soli mezzi per accelerare o facilitare un travaglio.
  Nei parti difficili però si teneva conto fino dai primordi anche di posizioni che consentissero alle ostetriche di premere sull’addome.
  Grande importanza comunque avevano ed hanno le tradizioni e le “mode”, vissute come imposizioni culturali, non basate su conoscenze fisiologiche: si sono ripetute cioè modalità di assistenza alla nascita radicate nelle abitudine di un popolo.
  Oggi è ancora rilevante la pressione ideologica, resa più evidente dal peso assunto dai mass-media. In realtà molto ha influenzato, sulla diversità di posizioni assunte nel travaglio e parto, la costituzione ossea e muscolare di ciascuna razza, dato che nell’evoluzione la larghezza del bacino osseo è stata il fattore di selezione della specie umana, poiché ha consentito, da una parte l’eliminazione delle donne con bacino stretto (in assenza di possibilità di effettuare il taglio cesareo su donna viva), e dall’altra di creare una specie umana con testa (cervello) via via più grande, che passava solo nelle donne portatrici di caratteristiche genetiche che favorivano una forma di bacino più ampio.
  Ma mentre in passato la posizione delle donne veniva dettata dalla cultura, oggi possiamo ricercare, nello studio della fisiologia, attraverso l’evoluzione della ecografia, anche nella storia e nell’antropologia culturale, suggerimenti per offrire a ciascuna gestante la libertà di scegliere la posizione che le è più gradevole e più comoda.      
   Questa è stata l’istanza delle linee guida proposte dalla SIGO, dal gruppo di studio sul parto (Romanini et al, 2000). La moderna ostetrica è basata sulla libera scelta delle posizione nel travaglio di parto delle donna (Gupta et al, 2002).

  INDICE DEL VOLUME   Capitolo 1. I primi passi – Il futuro ha un cuore antico -  Capitolo 2. Nascita della ostetricia come arte medica – Distinzione fra il ruolo della “MIDWIFE” ed l ruolo del “medico ostetrico” – Capitolo 3. Il medioevo – Capitolo 4. Il rinascimento – Capitolo 5.  Il “700: la fede nella ragione Capitolo 6. Il XIX secolo fra romanticismo e sviluppo tecnologico – Lo sviluppo della batteriologia – L’anestesia ed i progressi della ginecologia chirurgica – La chirurgia ginecologia per via laparotomia - Capitolo 7. Un secolo di corsa: il 1900 Un travolgente progresso scientifico – L’epoca “Contemporanea”, “Post-Moderna” e “della globalizzazione” nella ostetricia – “Non il parto a casa, ma la casa in ospedale -  Strutture ospedaliere alternative: alternative: birth center (abc)”- Il parto “dolce” di Leboyer – Il parto “attivo” – Capitolo 8. Il protagonismo della donna e la lotta contro il dolore: storia della psicoprofilassi ostetrica – Metodi suggestivi ed ipnosi – Il parto “senza paura” – La psicoprofilassi da Pavlov a Lamaze – Training autogeno di Schultz e il metodo “R.A.T.” di Piscicelli – Capitolo 9. La posizione durante travaglio e parto – Capitolo 10. Storia del concetto di generazione – Epoche remote – Ippocrate ed Aristotele – Mille anni di silenzio – XVI Secolo – Ovociti e spermatozoi - Animaluncoli spermatici – Verso un moderno concetto di fecondazione – Cenni sugli ultimi cinquant’anni del XX secolo – Capitolo 11. Evoluzione delle conoscenze sulla sterilità – La Bibbia – Grecia antica - Periodo Romano – Medioevo – Rinascimento – XVII e XVIII secolo – Fecondazione artificiale – XIX secolo – XX secolo – Capitolo 12.  Uno strumento magico: Il forcipe – Capitolo 13. Storia del taglio cesareo – Taglio cesareo post-mortem – Taglio cesareo sulla vivente – Le alternative al taglio cesareo su donna vivente nel XIX secolo – Le scoperte del XIX secolo – Progressi nella tecnica operatoria – La sutura della breccia uterina: il taglio cesareo conservatore di Kehrer e di Sanger (1882) – Asepsi ed Antisepsi  

GLI AUTORI – Romano Forleo, ginecologo, scrittore, politico, ma anche, come lui sostiene, “scout” sempre teso alla ricerca di nuovi orizzonti, ha fondato e diretto per 25 anni la Divisione di Ostetrica e Ginecologia dell’Ospedale Fatebenefratelli, posto sulla “In sulla Salutis”. Come Romano chiamava I’Isola Tiberina dal 292 a C. Ha insegnato Storia della Medicina alla Facoltà di Medicina della Università Tor Vergata di Roma ed oggi la insegna al Corso di laurea breve in Ostetrica della stessa Università. Ha scritto libri di divulgazione scientifica e di storia della specialità, vincendo il premio Cino da Pistoia. Finalista al premio Roma con il suo primo romanzo “L’altro amore”. È Membro del Comitato Nazionale di Bioetica.
Patrizia Forleo, ancora impegnata quale dirigente ospedaliero nell’assistenza alla nascita, da tempo si occupava di ginecologia adolescenziale e di psicoendocrinologia. È membro eletto del Consiglio Nazionale AOGOI. Si occupa di formazione e tutoring di specializzandi in ginecologia. Relatrice in molti congressi della specialità. Insegna endocrinologia alla Scuola per Ostetriche. Cultore di narrativa, cerca di trasformare la sua didattica attraverso i criteri della narrativa-based-medicine.          

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