Il freddo riduce lo stimolo del 40%:
bere come in estate
bere come in estate
Guance
rosse, mani e piedi ghiacciati non sono gli unici rischi che si
corrono a causa del freddo. C'è anche un'insidia più nascosta,
normalmente collegata alla canicola estiva, ma paradossalmente in
agguato anche nei mesi invernali: il rischio disidratazione. Robert
Kenefick dell'università del New Hampshire (Usa), in uno studio
pubblicato su “Medicine & science in sports”, ha scoperto
infatti che alla basse temperature lo stimolo della sete diminuisce
fino al 40%. per questo i liquidi persi durante i periodi freddi
possono essere gli stessi di quelli che perdiamo in estate, anche se
la “via di fuga” non è il sudore, bensì la mancata introduzione
di bevande. Da qui la raccomandazione: ricordarsi di bere spesso
anche in inverno.
Ma come si perdono liquidi anche alle
basse temperature? Per esempio, respirando, si legge nel rapporto su
disidratazione e inverno di “In a bottle”. Poi ci sono anche gli
sforzi compiuti indossando indumenti pesanti che obbligano il corpo a
lavorare di più, e di conseguenza a perdere più liquidi, Va poi
messa in conto l'evaporazione più rapida del sudore, che con il
freddo è molto più accentuata che in estate e viene avvertita meno.
Ma soprattutto, in inverno il rischio di disidratazione aumenta
perché los timolo della sete viene percepito meno e quindi non si
beve abbastanza.
Nella sua ricerca Kenefick ha verificato le
reazioni di un corpo esposto a basse temperature. Scprendo che, per
ridurre la perdita di calore, il flusso del sangue in periferia
diminuisce senza che però il cervello si accorga di questa
riduzione.
Ciò determina una minore secrezione dell'ormone
Avp (arginina vasopressina), con la conseguenza che i reni rallentano
la produzione di urina e lo stimolo della sete arriva a diminuire
fino al 40%.Per questo il consiglio è di bere in maniera
continuativa, anche quando lo stimolo fisiologico viene meno.
Il
Messaggero, 15 dicembre 2013,
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