Rischi e soluzioni
Luca Bernardo
L’occhiale
non è un vezzo
«Gli occhi sono costantemente esposti a fonti
di luce artificiale e naturale. La loro funzione preminente è la visione e la
regolazione dei ritmi circadiani. Perciò la luce assorbita da essi è
indispensabile. Ciononostante, l’esposizione a eccessive fonti di irraggiamento
(vedi il sole estivo nelle ore di massimo indice UV) rappresenta un fattore di
rischio in particolare se colui che si espone è un bambino, ma non solo». Lo
spiega il dottor Alessio Delfino, specialista in oftalmologia e consulente
dell’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e oftalmico per la pediatria. «Il
sole può causare patologie dirette della superficie oculare (foto cheratiti,
foto congiuntiviti) ascrivibili al danno diretto dei raggi UV-A ed UV-B, oppure
patologie a lungo termine in quanto, come per l’esposizione cutanea,
l’eccessiva esposizione oculare aumenta il rischio di tumori (dubbia
l’associazione con il melanoma oculare) e più in generale di patologie
degenerative a carico della congiuntiva
(pinguecola, pterigio), del cristallino (cataratta) e della retina (degenerazione maculare senile)».
(pinguecola, pterigio), del cristallino (cataratta) e della retina (degenerazione maculare senile)».
«A differenza dei colleghi dermatologi»
prosegue Delfino, «che si trovano di fronte a una parziale incongruenza di
informazioni legata al fatto che la luce solare stimolail metabolismo della
vitamina D e pertanto non è proscrivibile in modo assoluto, gli oculisti si
trovano nella condizione di poter dire che gli occhi devono essere protetti
dalla luce. L’occhiale da sole non è un vezzo o una moda del momento, non deve
essere solo bello o appariscente: ha la necessità di essere innanzitutto funzionale».
L’ozono presente nella stratosfera ha il compito di assorbire i raggi UV-C
(picco di assorbimento a 250 nm circa - banda di Hartley) e parte degli UV-B,
ma la restante parte di questi ultimi e gli UV-A giungono a noi immodificati,
ed è proprio da loro che dobbiamo prendere le distanze.
Precauzioni per i bambini
Nonostante le apparenze, la questione è
piuttosto semplice. Tutti gli occhiali da sole, acquistati mediante canali
ufficiali, devono rispondere a requisiti di sicurezza e in particolare al
marchio Ce (in questo senso, le caratteristiche sono verificabili al sito de
European Union Personal Protective Equipement Directive). Come sopra accennato,
devono garantire la protezione dai raggi UV-B ed UV-A. Gli occhiali con tali
caratteristiche riportano solitamente la dicitura -UV400-. Per essere
efficienti, inoltre, è necessario che gli occhiali da sole siano
sufficientemente avvolgenti: ricordiamo che particolari superfici (ad esempio
specchi di acqua e neve) riflettono i raggi solari amplificandone gli effetti,
che la montatura sia ben aderente alla radice del naso, che siano associati ad
altri presidi protettivi (cappellini) e che vengano indossati anche all’ombra
(per proteggersi dal riverbero della luce).
«Tutte queste precauzione» conclude l’esperto,
«se valide per gli adulti, sono indispensabili per i bambini, in particolare se
affetti da congiuntiviti allergiche o più in generale da patologie che
coinvolgono la superficie dell’occhio (il segno inequivocabile e identificabile
da tutti è l’occhio rosso e la fotofobia o fastidio alla luce). Un rischio è
tollerabile solo sino a che non lo si conosce, e le conoscenze attuali ci
permettono di definire tale rischio e di identificare rimedi preventivi
efficaci».
*Direttore
Dipartimento Materno-Infantile AO Fatebenefratelli e Oftalmico Milano
Libero, 25 agosto 2013, pag,
21
Nessun commento:
Posta un commento