Con l’aborto più vittime di qualsiasi guerra


Grande partecipazione alla manifestazione per la vita organizzata a Mosca dalla Chiesa ortodossa russa

  MOSCA, 5. «Il numero delle vittime degli aborti è superiore a quello di qualsiasi guerra», tanto che si può parlare di un vero e proprio «olocausto»: lo ha detto l’arciprete Vsevolod Chaplin, responsabile del Dipartimento per le relazioni fra Chiesa e società del Patriarcato di Mosca, presiedendo, domenica scorsa, nella capitale russa, la manifestazione per la vita organizzata dal Movimento missionario del profeta Daniele e dal Movimento contro l’assassinio dei bambini, creati per volontà del prete missionario Daniel Sysoev, ucciso a Mosca il 20 novembre 2009. All’evento, che si è svolto davanti al monumento a Mikhaïl Cholokhov, in via Arbat, hanno partecipato anche il movimento internazionale anti-abortista «Soldati della vita» e altre organizzazioni ortodosse. Chaplin ha quindi sfilato in testa a un corteo su Gogolevsky Bulvar, nel centro della città.

  I fedeli — come riferisce Orthodoxie.com citando Pramvir.ru — tenevano fra le mani chi delle icone, chi dei fiori, chi dei cartelli sui quali comparivano immagini di bambini o slogan che ricordavano come, per la prima volta al mondo, sia stato proprio Lenin a legalizzare l’aborto in Unione sovietica con un decreto datato 19 novembre 1920. «Basta uccidere i bambini» e «Mosca non è Sodoma» alcune delle scritte che campeggiavano sui cartelli.


  Alla manifestazione hanno partecipato centinaia di persone e sono intervenuti numerosi corrispondenti dei media ortodossi e statali. Padre Chaplin, che ha condotto le preghiere assistito da alcuni sacerdoti, non si è sottratto alle domande dei giornalisti, esprimendo fra l’altro soddisfazione per l’attività sociale portata avanti dai cristiani ortodossi in quanto — ha spiegato — «l’ortodossia non è solamente preghiera ma anche attività cittadina, della quale ha parlato il Patriarca di Mosca, Cirillo: bisogna pregare, pensare e agire». Il presidente del Dipartimento per le relazioni fra Chiesa e società si è scagliato inoltre contro l’omosessualità, ringraziando i deputati di San Pietroburgo che hanno vietato con una legge la propaganda dell’omosessualità fra i bambini. La norma vieta che gli omosessuali, singolarmente o con le loro associazioni, si dichiarino in pubblico con gesti, atteggiamenti, frasi, se c’è il pericolo che si trovino di fronte a un minore.
L’Osservatore Romano, 6 luglio 2012, pag, 6

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