di Luisa Romagnoni
Cresce nel Paese il numero delle
future mamme che scelgono di conservare le cellule staminali, contenute nel sangue
del cordone ombelicale del proprio bambino, al momento della nascita: 30mila fra
il 2005 e il 2010, erano già 18 mila nel 2009. Il sangue del cordone ombelicale
è un patrimonio biologico prezioso che non andrebbe sprecato. Le cellule
staminali e stratte sono utilissime nella cura di molte patologie (più di 80),
oltre che per ricostruire tessuti ed organi danneggiati. «In più studi clinici,
già in corso sull’uomo, le staminali cordonali hanno dimostrato di avere altre utilità,
come ad esempio nel diabete di tipo1 e anche nella paralisi cerebrale infantile,
una sorta di sindrome che colpisce circa un bambino su 500» spiega Debora
Bonvissuto, biologa e responsabile scientifico di Futura Stem Cells (www.futurastemcells.it),una
delle realtà italiane che si occupano della conservazione delle staminali
cordonali. Nel mondo sono più di 20 mila i pazienti trattati finora, grazie alla
donazione o conservazione delle staminali del cordone ombelicale. In Italia, per
queste cellule, è consentita l’estrazione ma non la conservazione ad uso
autologo
(per se stessi), tranne quando vi sia una patologia preesistente o una predisposizione
particolare ad una malattia.
Il Giornale, 7 novembre
2011, pag.29
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