Senza
il loro apporto, l'organismo non è in grado di convertire il cibo in
energia. Un'iniziativa per i ragazzi
Carlotta
Clerici
Da
qui il nuovo concetto di «energia alimentare», fondamentale per la
salute e l’efficienza psicofisica di bambini, ragazzi, adulti e
anziani: l’equivalenza cibo=fonte di energia lascia il posto al
binomio vitamine B=migliore utilizzo dell’energia. Spiega il
professor Paolo Magni, docente e ricercatore presso la Facoltà di
Farmacia dell’Università degli Studi di Milano nel settore
dell’Endocrinologia, Metabolismo e Nutrizione: «Oggi, purtroppo,
non sempre è possibile coprire tutto il fabbisogno giornaliero di
vitamine semplicemente consumando una “dieta bilanciata”. Gli
studi più recenti dimostrano che i livelli nutrizionali effettivi
sono ben lontani da quelli raccomandati.
Molti
di noi, anche quelli particolarmente attenti alla salute, non
riescono ad assicurarsi le adeguate quantità giornaliere di vitamine
per colpa dell’alimentazione moderna costituita principalmente da
ingredienti sempre più elaborati e raffinati, da materie prime
spesso private dei micronutrienti dalle tecniche produttive». Da qui
l’importanza, soprattutto per i bambini in crescita, di «integrare»
la dieta quotidiana con supplementi dietetici ad hoc, come quelli a
base di vitamine del gruppo B che, essendo sostanze idrosolubili, non
creano alcun rischio di sovra dosaggio: l’organismo utilizza le
quantità che gli servono ed elimina gli eccessi con i liquidi
organici.
la
stampa,
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