Per il benessere dei bambini

Insegnare la condivisione e la cooperazione


Studio ventennale mostra correlazione tra le competenze sociali all’asilo e il successo scolastico e lavorativo in età adulta
 
  Ogni genitore intuisce quanto siano fondamentali per il proprio bambino le interazioni con i coetanei, la capacità di relazionarsi con loro, ma anche di condividere i propri giochi imparando a gestire le complesse emozioni di rabbia e di tristezza. Tuttavia, forse non sa che 
lo sviluppo di buone abilità “sociali” influisce anche sul benessere futuro del piccolo, riuscendo a predire il suo successo scolastico e lavorativo

  Lo afferma uno studio dell’Università statale della Pennsylvania (Penn State) e della Duke
University a Durham, apparso sulla rivistAmerican Journal of Public Health e condotto su 753 bambini dell’asilo seguiti per vent’anni a partire dal 1991. L’analisi dei dati raccolti mostra che il successo dell’ultima fase dello sviluppo emotivo e sociale nell’infanzia, quando il piccolo entra nell’arena sociale, avrebbe delle ricadute anche in età adulta. 

Infatti, la probabilità di aver terminato il college e di avere un lavoro a tempo pieno a 25 anni era maggiore per coloro che all’asilo aiutavano gli altri ed erano più propensi alla condivisione. Invece, i bambini con problemi legati alla cooperazione e alla risoluzione dei conflitti avevano maggiori probabilità di abbandonare la scuola, di avere problemi con la legge e disturbi legati all’abuso di sostanze come alcol o droghe. 

L’IMPORTANZA DELL’INTELLIGENZA SOCIALE  
  L’importanza della cognizione sociale per tutti i primati, la cui vita dipende fortemente dagli altri membri del gruppo, è nota. L’intelligenza sociale di queste specie si è evoluta proprio per gestire le complesse relazioni che possono favorire la propria condizione di vita, esattamente come accade per l’uomo.  

  I ricercatori hanno trovato una forte associazione tra il successo in età adulta e il possesso da parte di piccoli di buone capacità sociali, come prestare attenzione agli altri, capire cosa provano, aiutarli, cooperare e condividere i propri giochi. «Si tratta di competenze che probabilmente fanno presagire la capacità di fare bene a scuola, di prestare attenzione e di gestirsi nel proprio ambiente» ha commentato Damon E. Jones, docente di Health and Human Development della Penn State University e alla guida del gruppo di ricerca. 

INSEGNARE AI BAMBINI LA COOPERAZIONE  
Quindi, secondo Jones, proprio nella prima infanzia – quando l’apprendimento di comportamenti diversi è più facile – i programmi scolastici dovrebbero concentrarsi anche sull’identificazione dei bambini con minori abilità sociali, per cambiare la traiettoria della loro vita futura

  Spesso – e in alcuni luoghi più che altrove - il successo scolastico viene messo al primo posto. Al contrario, invece della competizione, ai bambini dovrebbe venire insegnata la cooperazione e la condivisione. Saranno queste abilità sociali a favorire il loro successo futuro, scolastico e lavorativo.  

la Stampa, 27/07/2015

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