Sanità Tagli fermi al 29%.
La media laziale è 44, quella italiana il 38
La struttura vanta il
primato di riuscita del VBac: parto naturale dopo l’operazione
di Daniele Di Mario
Mamme in «fuga» dal cesareo. Succede
all’Ospedale Cristo Re: su 1.716 parti totali dal 1˚ gennaio al 1˚ novembre
2012, 500 sono stati effettuati mediante cesareo (29,13%). Una percentuale più
vicina a quelle registrate nel Nord della Penisola, se si pensa che secondo i
dati del ministero della Salute in media in Italia il 38% dei parti avviene con
taglio cesareo, con notevoli differenze regionali. Nel Lazio la media è del
44%, in Campania del 61,6% ein Sicilia del 52,8%.
Al Cristo Re 159 cesarei (31,8%) sono stati
decisi in sala parto durante il travaglio, 19 (3,8%)sono dovuti a
gravidanze gemellari,194 (38,8%) a pregressi cesarei, 80 (16%) per scelta
materna, 48 (il 9,6%) a causa della presentazione podalica del bimbo. Sul
totale dei parti registratine i primi 10mesi del 2012 all’ospedale di via delle
Calasanziane, il 9,3% è stato un cesareo deciso in sala parto per necessità o
emergenza, contro un’indicazione del 15% riportata dalle linee guida nazionali.
«Aver stabilizzato il numero dei cesarei è
un risultato che abbiamo perseguito anche senza cercarlo –spiega il medico
ostetrico Carlo Piscicelli, che attribuisce ai corsi di accompagnamento al
parto gran parte del merito-Lavoriamo con amore su un settore non clinico, che
non prevede risorse di tipo economico ma solo formazione del personale,
trasmesso alle donne anche attraverso i corsi. Vogliamo creare un rapporto privilegiato
con la
paziente che deve ricevere risposte a ogni domanda, sentirsi accudita.
Le donne si sentono più tranquille e capita che chi aveva optato per un cesareo
si converta poi al naturale dopo essere stata seguita e informata».
C’è un altro primato da attribuire agli
operatori del Cristo Re, quello della riuscita del VBac, il parto naturale dopo
taglio cesareo, una pratica ancora troppo poco diffusa e poco promossa fra le
donne, convinte che se hanno partorito il primo figlio con il cesareo, saranno
destinate alla stessa metodica per tutte le gravidanze future. Ma non è così.
La gestante che ha già partorito con un taglio cesareo, tentando il VBac avràil
76% di probabilità di riuscire a partorire naturalmente.
I dati raccolti sempre dal 1˚
gennaio al1˚novembre di quest’anno dal gruppo ostetrico del reparto materno
infantile registrano la riuscita di ben 53 VBac, quasi il doppio rispetto a
tutto il 2011 (38 VBac). Da gennaio 2009 a settembre 2011 al Cristo Re si è
registrato un tasso di parti spontanei per via vaginale dopo VBac
dell’82%.«Le donne non richiedono questo tipo di pratica se non informate –
commenta Maurizio Gnazzi, ostetrico responsabile dei corsi preparto e promotore
dei corsi di accompagnamento al parto e della pagina facebook
"Nascerò al
Cristo Re" - perché nell’immaginario comune il parto naturale dopo un
cesareo non è possibile. Ma non è sempre così». È infatti dimostrato che sottoporre
la donna a tagli cesarei ripetuti aumenta le possibilità di complicazioni e
rischi per la salute di mamma e bebè.
Secondo l’esperienza di
Giorgio Urbano, un ostetrico che ha raccolto i parto grammi delle donne che
hanno partorito al Cristo Re dal 1˚ gennaio 2009 al 9 settembre 2011, risulta
chiaro un incremento annuo delle gestanti che scelgono il V Bac.
159
Sala
parto I cesarei che sono stati decisi durante il travaglio, quando la donna era
già in sala parto
19
Gemellari
I cesarei resi necessari da un parto gemellare. Rappresentano il 3,8% del
totale
194
Cesarei
I tagli resi necessari da un precedente parto con intervento chirurgico
Maurizio
Gnazi «Non è vero che il taglio cesareo impedisce un parto
naturale»
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