Come togliere il pannolino

La stagione è ideale!

Pazienza e coerenza sono le virtù necessarie per aiutare il piccolo a conquistare questo nuovo traguardo: no assoluto a rimproveri, ricatti e mortificazioni

di Daniela raspa
  
  L’estate sta entrando nel vivo, il nostro piccolo ha appena compiuto due anni e ormai non abbiamo più scuse: è giunta l’ora dello spannolinamento! Certo non è uno degli appuntamenti più graditi dalle mamme, per giunta nel meritato periodo di vacanza e specialmente se l’opera si rivela più complessa del previsto, ma non è possibile attendere oltre; consuetudine, esperienza e natura vogliono infatti che la prima bella stagione (primavera o estate) dopo aver compiuto i due anni sia il periodo ideale per togliere il pannolino ed insegnare ai bambini ad andare in bagno nel momento dei bisognini.


  I motivi per cui è bene non rimandare l’appuntamento sono principalmente due: alla scuola dell’infanzia non si accettano pannolini; lo spannolinamento in inverno sarà sicuramente più
faticoso e difficile da gestire, per via dei maggiori e più pesanti indumenti da lavare nei frequenti casi in cui il pupo, specialmente all’inizio, non riuscirà a raggiungere in tempo il suo vasino e mollerà pipì o pupù nei suoi dolcissimi e profumati vestitini…


  A questa età il bimbo inizia ad avere il controllo degli sfinteri e della vescica: è il motivo naturale per cui lo spannolinamento classico avviene dopo i due anni; potrete appurare ciò anche dal fatto che, cambiando il pannolino come sempre circa ogni due ore, spesso lo troverete asciutto. Molti bambini mostrano anche con molta evidenza di essere pronti a questo traguardo: cercano di togliersi da soli il pannolino, sono interessati al vasino e curiosi di usarlo, avvisano la mamma quando stanno per fare il bisognino o vogliono essere subito cambiati appena si sporcano. Il bambino ci sta dicendo che è pronto.


  Armiamoci dunque di calma, dolcezza, coerenza e santa pazienza. Iniziamo a farlo familiarizzare sempre più col vasino, anche comprando dei libricini illustrati adatti allo scopo. Non temiamo di mostrare noi stesse come si va in bagno, come ci si spoglia, ci si pulisce, ci si riveste e poi si lavano le manine. Mostriamoci pienamente fiduciose delle sue capacità di imparare presto questa nuova abitudine.


  Visto che la stagione lo permette, dopo aver comprato il vasino (meglio ancora se lo abbiamo scelto insieme, ci un colore o forma che piacciono al pupo) e aver mostrato più volte al bimbo come utilizzarlo, durante il giorno lasciamolo libero di girare per casa o in giardino nudo dalla vita in giù, magari con un vestitino o magliettina lunga: gli spiegheremo che in tal modo, quando dovrà fare i suoi bisognini, potrà sedersi facilmente e senza preoccupazioni sul vasino. Quando usciamo di casa, da questo momento in poi, vestiremo il nostro piccolo solo con pantaloncini o gonnelline/vestitini  e mutandine con elastico, facili e veloci da togliere.


  Se il piccolo mostra subito resistenza ai nostri inviti, non vuole andare sul vasino né sentir parlare dell’argomento, piange o fa capricci, significa che ancora non è pronto: non forziamolo e attendiamo qualche settimana per poi tentare di nuovo.


  Non umiliamolo, non paragoniamolo agli altri bambini, non urliamo né mostriamo segni di frustrazione o delusione, facciamo attenzione a non fare smorfie di disgusto quando svuotiamo i primi vasini: calma, pazienza, serenità, coerenza e gradi sorrisi saranno le nostre migliori alleate. Sì a premi, incentivi, coccole, carezze e complimenti, ma non troppo esagerati o eccessivi; no a ricatti e promesse in cambio di una pupù fatta nel vasino, né chiedere insistentemente e ad intervalli regolari di tempo: “devi fare la pipì?!”.


La Stampa, 16 settembre 2014 

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