No, è bronchiolite
Nei
bambini sotto i due anni è molto frequente e può causare il
ricovero in ospedale: ma cos’è questa malattia?
Ma
quali sono le cause della bronchiolite? «Possono essere diversi
virus - spierga Eugenio Baraldi, presidente Simri - ma nei primi anni
di vita il virus respiratorio sinciziale (Vrs) è il patogeno
respiratorio che più frequentemente infetta i bambini, soprattutto
nel periodo invernale. Anche altri virus (influenza, adenovirus,
virus parainfluenzali) possono essere all’origine della patologia.
All’inizio la bronchiolite si manifesta come un comune raffreddore,
con naso chiuso, tosse e talvolta febbre. Nella maggior parte dei
casi finisce tutto qui, ma - prosegue Baraldi - in alcuni bambini si
possono manifestare segni di
insufficienza respiratoria che
costituiscono un significativo campanello d’allarme». Il Vrs può
colpire a tutte le età e può trasmettersi più volte nel corso
della vita, attraverso il contatto diretto con secrezioni infette.
Mentre
nei bambini più grandi, adolescenti e negli adulti dà i sintomi di
un banale raffreddore, è nei bimbi al di sotto dei due anni che, se
trascurato, può dare le manifestazioni più gravi, dal momento che
bronchi e bronchioli, essendo molto piccoli, si riempiono di
secrezioni e impediscono al bambino di respirare correttamente.
«Particolarmente a rischio di bronchiolite - spiega Baraldi - sono
due categorie: i bambini nati pretermine e quelli che soffrono di
patologie croniche, specie a carico dell’apparato
cardio-respiratorio». La prevenzione «si basa essenzialmente sulla
profilassi ambientale, mirata a ridurre la trasmissione di infezioni
respiratorie e, specificamente per la bronchiolite da Vrs, sulla
profilassi farmacologica con somministrazione in periodo epidemico di
anticorpi monoclonali umanizzati in particolari categorie di bambini
a rischio. La buona notizia è che - conclude Baraldi - allo studio
c’è anche un vaccino contro il Vrs, ma ci vorranno ancora alcuni
anni perché sia disponibile».
La
Stampa, 23 settembre 2013
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