L’ormone che misura l’orologio della fertilità femminile

L’ormone antimulleriano è un indice della riserva ovarica, ovvero del numero di follicoli ovarici residui

di Mario Pappagallo

  C’è un ormone il cui livello indica l’età fertile della donna. L’orologio biologico del tempo massimo a cui arrivare per avere un figlio. Dalla fertilità all’infertilità il passaggio è breve e lo si può calcolare. La donna di oggi ha l’opportunità di decidere il suo futuro di madre e lo può fare grazie a un semplice prelievo del sangue, fatto in qualsiasi momento del ciclo. La conoscenza dei risultati può fare la differenza. Ma come si fa a misurare il tempo della fertilità? Con un prelievo del sangue e la misurazione dei livelli dell’ormone Amh, l’antimulleriano. Che soprattutto nelle fasce d’età più giovani
è un ottimo batti-tempo per una donna che vuole rinviare il momento in cui diventare mamma. «L’ormone antimulleriano - spiega il ginecologo dell’università romana La Sapienza, Mauro Schimberni - è un indice della riserva ovarica, ovvero del numero di follicoli ovarici residui. Un ormone antimulleriano basso, in donne tra i 25 e i 35 anni e con cicli mestruali normali, rappresenta un campanello d’allarme; esso non significa che avranno necessariamente problemi di infertilità, ma indica la necessità di controlli più frequenti e, se parliamo di donne di 35 anni, anche l’eventuale scelta di pensare al congelamento del patrimonio ovocitario».

  OVOCITI - Congelare gli ovociti per poi essere “fertili” nel momento più consono sentimentalmente, psicologicamente ed economicamente. Quindi non tutte le donne possono
diventare mamme dopo i 50 anni grazie alla fecondazione medicalmente assistita se non si valutano i tempi della fertilità e, nel caso, non si mettono da parte gli ovociti quando per la donna è il momento migliore della sua vita riproduttiva. «Il messaggio promozionale che si possono avere figli oltre i 50 anni - dice Annalise Giallonardo, esperta di procreazione medicalmente assistita - è sbagliato. Al contrario sono fondamentali la diagnosi e la terapia precoce delle patologie che, se trascurate, sono in grado di compromettere la futura fertilità, come le infezioni genitali. La conseguenza è che circa il 50% delle donne non sa qual è l’età della riproduzione e rimane stupefatta dalla notizia di essere ‘fuori tempo massimo’, ormai in ritardo rispetto all’orologio biologico. È generalizzato credere che è possibile ottenere una gravidanza fino a quando si è in presenza di un ciclo mestruale regolare. La realtà è differente: la capacità riproduttiva si esaurisce alcuni anni prima della menopausa. Il numero massimo di ovociti di una donna si ha mentre la stessa è un feto nel grembo materno. Dalla nascita in poi si assiste a un progressivo e inesorabile declino della riserva ovocitaria».

  IL TEST - L’efficacia del test per l’ormone antimulleriano è ormai scientificamente assodata. Schimberni-Giallonardo l’hanno anche offerto gratuitamente alle coppie, ben duemila, che hanno aderito al progetto “Informa la tua fertilità”. Tutte coppie con necessità di rinviare momentaneamente una gravidanza. Un progetto nato come iniziativa di prevenzione nel 2011 su idea dei due ginecologi (Schimberni, docente della Scuola di specializzazione in Ginecologia e ostetricia de La Sapienza, e Giallonardo) e subito diventato un prezioso strumento di ricerca, utile a fotografare la situazione infertilità in Italia. Nei maschi sono state rilevate infezioni delle vie genitali nel 32% dei casi, varicocele nel 13% e alterazioni ormonali nel 6% dei soggetti visitati. Nella donna, invece, sono state evidenziate infezioni nel 33% dei casi. Di che tipo? Problemi delle tube nel 25%, problemi ormonali e ovulatori nel 18%, endometriosi nell’11% e problemi autoimmuni nell’8%. Tutti problemi che, se non affrontati in tempo, possono peggiorare nel tempo e causare sterilità. E che invece, se trattati in tempo, possono quasi sempre guarire definitivamente.

  CAMPAGNA - Visti i risultati perché non ripetere la campagna? Così “Informa la tua fertilità” raddoppia: andrà avanti per tutto il 2013 con il dosaggio dell’ormone antimulleriano in tutte le donne partecipanti all’iniziativa. I risultati dei dosaggi misurati nel 2011-2012 sono stati chiari: nel 4,5% delle donne che non manifestavano alcun sintomo o anomalia della fertilità i livelli di ormone antimulleriano erano ridotti. Tali da consigliare controlli periodici più ravvicinati e decisioni, come il congelamento degli ovociti, se non si vuole in seguito rinunciare ad una gravidanza. “Informa la tua fertilità” va quindi avanti, con il patrocinio della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) e la collaborazione con il centro RomaMed dove si svolgeranno le domeniche della prevenzione con visite e prelievi gratuiti. E una particolare attenzione alle donne di età compresa tra 25 e 35 anni. Il prelievo gratuito può essere prenotato attraverso il sitowww.informalatuafertilita.it o chiamando il numero verde 800.220.601. Restano poche domeniche alla fine dell’anno, meglio approfittare.

Corriere della Sera, 7 ottobre 2013





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