Amore e libertà

Gianfranco Porta
Amore e libertà
Storia dell'AIED
Editori Laterza, pagg. 265, Euro 18,00


IL LIBRO – L’AIED compie sessant’anni. Con la sua azione ha accompagnato, essendone sempre testimone e nel suo campo d’azione importante e attiva protagonista, le trasformazioni profonde – politiche, culturali, sociali – che il paese ha conosciuto, con alti e bassi, con evoluzioni e involuzioni, dall’immediato dopoguerra ad oggi.
  (Dalla Prefazione di Emma Bonino)

Il libro ricostruisce la storia dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica e più in generale il difficile cammino che ha portato all’abrogazione delle norme di legge che vietavano la propaganda e la vendita dei contraccettivi nel nostro paese. Fondata a Milano nel 1953, sostenuta da autorevoli esponenti della cultura laica e democratica come Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi e Piero Calamandrei, finanziata da Adriano Olivetti, l’AIED si batte subito per una sessualità liberata dal timore di gravidanze indesiderate, contro l’aborto clandestino e le conseguenze di una crescita incontrollata della popolazione. Per tutti gli anni Cinquanta la sua azione è oggetto degli attacchi incrociati del mondo cattolico, dei fogli di destra e della stampa comunista. Il libro descrive i caratteri e l’attività dei primi centri italiani di consulenza contraccettiva, gli interventi nelle borgate romane e nei quartieri popolari di Palermo, la nascita del CISA, la battaglia per la legalizzazione dell’aborto, le originali campagne pubblicitarie degli anticoncezionali. A partire dagli anni Ottanta l’AIED promuove interventi pionieristici nel campo della sterilizzazione e della riproduzione assistita, contro le mutilazioni femminili, il turismo sessuale e costituisce una delle principali fonti di informazione sui comportamenti sessuali dei giovani. Oggi, in un quadro socio-culturale profondamente mutato, l’Associazione ha allargato il proprio campo d’intervento e, in assenza di un’iniziativa pubblica coerente, continua il proprio impegno in favore della contraccezione, per la prevenzione dell’aborto, contro la violenza nei confronti delle donne.

  UN BRANO – "I centri di consulenza contraccettiva


  L'impasse parlamentare, i vincoli legislativi, l'incidenza relativa delle conferenze e degli interventi sulla stampa impongono la messa a punto di nuove strategie di cui si fa promotrice la sezione di Roma. Nell'estate del 1954, dopo la conferenza tenuta nella capitale da Abraham Stone, una quindicina di medici si era detta disponibile a collaborare con L'AIED. Grazie alla cooperazione di William Vogt e di Vera Houghton, erano state distribuite loro pubblicazioni inglesi sul controllo delle nascite e, alcune settimane dopo, era stato organizzato un “corso di
lezioni dimostrative nello studio di un ginecologo americano”. In questo modo i medici avevano potuto mettere in pratica nei loro ambulatori le conoscenze così acquisite. Il passo successivo è, nel gennaio 1056 l'apertura al n. 24 di via Collina del primo centro di consulenza per il controllo delle nascite in Italia. Fino allora l'istituzione di un servizio del genere era stata impedita dell'articolo 553 del C.P. Che consideravano come delitti la propaganda e il pubblico incitamento all'uso di anticoncezionali. L'assoluzione degli autori e dell'editore dell'opuscolo Controllo della nascite da parte del tribunale di Milano fa ritenere che l'associazione non possa essere perseguitata per informazioni “date ad personam, in forma strettamente privata”. Ad ogni modo, per tutelare i consulenti, l' AIED indirizza loro una lettera, sottoscritta dagli onorevoli Capua, Carlo Matteotti, La Malfa e Sansone, in cui si dichiara che il centro non ha “alcun fine di propaganda e incitamento anticoncezionale” e si limita a offrire “aiuto informativo e medico”a quanti ne facciamo espressamente richiesta".

  INDICE DEL VOLUME - Prefazione di Emma Bonino - Ringraziamenti - Abbreviazioni - I. Le origini - 1. L’eredità del fascismo - 2. Voci fuori dal coro - 3. La fondazione - 4. I temi e le polemiche - 5. I centri di consulenza contraccettiva - 6. Un primo bilancio - 7. Lo spazio pubblico - 8. Libri e periodici - 9. Le reazioni della stampa - 10. Il contesto socio-culturale - II. Gli anni Sessanta - 1. Nuove iniziative, vecchie difficoltà - 2. Per il diritto all’informazione - 3. Esperienze sul campo - 4. Organizzazione e vita interna - 5. Il dibattito pubblico - 6. Denunce e condanne - 7. Una società in lento cambiamento - 8. Alla vigilia del ’68 - 9. Provocazioni e gesti esemplari - 10. Resistenze politiche e censure morali - 11. «Inumane vite» - 12. «La via femminile» - III. La svolta - 1. I frutti di una lunga battaglia - 2. Una presenza nazionale - 3. Storie diverse - 4. La questione demografica - 5. Fotoromanzi - 6. Un congresso di svolta - 7. Il problema dell’aborto - 8. La modernizzazione difficile - 9. L’istituzione dei consultori pubblici - 10. L’uccisione dei padri - 11. Nuovi fronti d’impegno - 12. Gli anni Ottanta e Novanta.

  L’AUTORE - Gianfranco Porta è presidente dell’AIED di Brescia e collabora con la Fondazione Luigi Micheletti. Tra le sue pubblicazioni: Gli anni difficili. Un’inchiesta fra i delegati Fiom di Brescia (con C. Simoni, Milano 1990); Avversi al regime. Una famiglia comunista negli anni del fascismo (con P. Corsini, Roma 1992); Le Dieci giornate di Brescia (con S. Onger, Brescia 2000). Ha inoltre collaborato al Dizionario del fascismo (curato da V. De Grazia e S. Luzzatto, Torino 2002-2003), all’opera Gli italiani in guerra (diretta da M. Isnenghi, Torino 2008-2009) e curato I giorni della guerra sull’Adamello (Brescia 1996), Cento anni con i lavoratori. La FIOM di Brescia dal 1901 al 2001 (Brescia 2001) e Emma. Diario d’amore di un comunista al confino di Giulio Turchi (Roma 2012).


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