Giacomo Cives
L'«educazione dilatatrice» in Maria Montessori
Edizioni Anicia,
pagg.166, Euro 16,90
IL LIBRO – Un'idea importante e pur poco
avvertita della Montessori (1870-1952), la pedagogista italiana del Novecento
più nota all'estero, è quella dell'"educazione dilatatrice", latente
fin da Il Metodo della Pedagogia
Scientifica del 1909, ma messa a fuoco specie in Formazione dell'uomo del
1949. È una specie di “filo rosso” della sua pedagogia, per cui “si corregge
solo dilatando”, si superano visioni miopi e egoistiche che una educazione che
“ingrandisce” e “di vastità”. Si tratta di andar oltre i livelli ristretti
dell’individualismo chiuso, del possesso e del dominio, formando alla
“grandezza”, guardando all’unità di Umanità e Natura, in una “visione cosmica”.
Come si allarga sempre più l’obbiettivo di una formazione liberatrice e
“dilatatrice” del bambino, così per analogia possiamo dire che si espande la
prospettiva pedagogica della Montessori, all’antropologia alla cultura della
pace e del “Piano Cosmico”, e si “dilata” il giudizio su di lei, il suo rilievo
culturale e la sua presenza nel mondo. All’insegna di questa dimensione
complessiva, viene qui considerato il contributo di fondo della Montessori,
l’esempio dell’apporto di alcuni suoi libri maggiori e minori, dello sviluppo
di alcuni suoi temi peculiari, dell’approfondimento crescente del suo pensiero
(come da parte di Valitutti e Scocchera) e della sua possibile analogia col
pensiero di studiosi stranieri (come Makiguchi e Moorin).
UN BRANO – “ La battaglia antiautoritaria della Montessori
Secondo
punto: la Montessori è vicino a noi per la sua lunga assidua battaglia
antiautoritaria, che è durata tutta la sua vita. Battaglie contro la
sopraffazione della donna (con la Montessori giovane, femminista, partecipe
attiva a vari convegni delle donne), contro la sopraffazione del lavoratore
(con la prevaricazione del dominio e dello sfruttamento ricordata in numerose
occasioni) e soprattutto quello de bambino (da parte dell’insensibilità e
dell’egoismo dell’adulto, che gli impedisce di essere se stesso, di svolgere le
sue inesauribili e infinite potenzialità, costruendo sé e la sua
interpretazione del mondo, la sua intelligenza e capacità di trasmettere un
grande messaggio etico). Ecco lo “scandalo” del “bambino padre dell’uomo”. Contro
questo programma, contro questa possibilità si è avuta una costante opposizione al fine non solo di
denigrare e sminuire il bambino, ma anche specialmente di impedirgli di
realizzare, con la sua carica eversiva e rivoluzionaria, quella spinta
rivoluzionaria come abbiam visto i particolare respinta da padre Barbera.
Riflettendo nella sua istanza antiautoritaria
e del suo insuccesso per tanti anni nella cultura pedagogica e scolastica
italiana non si può fare a meno di ricordare ancora una volta il lapidario e
giudizio espresso in occasione della morte della Montessori da don Sturzo, che
com’è noto, già costretto all’esilio dall’accordo di fascismo e Chiesa, di
persecuzioni se ne intendeva. Dunque don Sturzo scriveva che il metodo
Montessori non si era diffuso nella scuola italiane “allora come oggi” per il
“vizio organico del nostro insegnamento”, manca la libertà: si vuole
l’uniformità: quella imposta da burocrati e sanzionata da politici. Manca anche
l’interessamento politico ai problemi scolastici: alla loro tecnica,
all’adeguamento del metodo alle moderne esigenze. “Forse c’è di più: una differenza verso lo spirito di libertà e
di autonomia della persona umana che è alla base del metodo Montessori” (Sturzo,
1952, p, 3; il corsivo è nostro).”
INDICE DEL VOLUME – Introduzione: Maria Montessori e l’ “educazione dilatatrice” – I. senso e valore della lezione di Maria
Montessori – II. Maria Montessori
pedagogista innovativa – III. Nascita e caratteristiche dell’edizione critica de Il Metodo – IV. Un gesto importante ma dimenticato: Il
segreto dell’infanzia – V. Il bambino in famiglia: libro piccolo ma di grande importanza – VI. Ambiente e educazione per Maria Montessori – VII.
La lezione di Maria Montessori e
la scuola elementare di oggi - VIII. Valitutti
studioso della Montessori – IX. Augusto Scocchera pedagogista montessoriano
– X. Le convergenze pedagogiche di
Makiguchi e Maria Montessori – XI. Educazione e complessità dalla Montessori a
Morin
L’AUTORE
- Giacomo Cives e' professore emerito di Storia della pedagogia presso
l'Università La Sapienza di Roma. Membro del comitato scientifico dell'Istituto
superiore Montessori di ricerca e formazione, ha ricoperto la carica di
presidente del Centro italiano per la ricerca storico-educativa. Tra le opere
di Giacomo Cives: Cento anni di vita scolastica in Italia; Roma 1960-1967;
Giuseppe Lombardo Radice. Didattica e pedagogia della collaborazione, Firenze
1970; La mediazione pedagogica, Firenze 1973; La filosofia dell'educazione in
Italia oggi, Firenze 1978; Attivismo e antifascismo in Giuseppe Lombardo
Radice, Firenze 1983; (con F. Cambi e R. Fornaca), Complessita', pedagogia
critica, educazione democratica, Firenze 1991; Pedagogia del cuore e della
ragione, Bari 1994; Maria Montessori pedagogista complessa, Pisa 2001; I miei
maestri da Gabelli a Dewey, Roma2001.
Opere
su Giacomo Cives: Franca Pinto Minerva (a cura di), La ricerca educativa tra
pedagogia e didattica. Itinerari di Giacomo Cives, Progedit, 2006]
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