Il troppo sole fa male soprattutto agli occhi

Rischi e soluzioni

Luca Bernardo
L’estate 2013, nonostante abbia tardato ad arrivare, ci sta regalando giornate di intenso e splendido sole. I quesiti relativi alle corrette modalità di esposizione alla luce solare nei confronti dei medici rappresentano il leit motivdella stagione più calda. La figura professionale più qualificata per rispondere in modo esaustivo a tali domande è certamente il dermatologo, poiché la cute è il tessuto corporeo maggiormente esposto ai potenziali danni da irraggiamento. Esiste, però, un altro apparato che merita un’attenzione particolare al momento dell’esposizione alla luce solare: la vista.

L’occhiale non è un vezzo

  «Gli occhi sono costantemente esposti a fonti di luce artificiale e naturale. La loro funzione preminente è la visione e la regolazione dei ritmi circadiani. Perciò la luce assorbita da essi è indispensabile. Ciononostante, l’esposizione a eccessive fonti di irraggiamento (vedi il sole estivo nelle ore di massimo indice UV) rappresenta un fattore di rischio in particolare se colui che si espone è un bambino, ma non solo». Lo spiega il dottor Alessio Delfino, specialista in oftalmologia e consulente dell’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e oftalmico per la pediatria. «Il sole può causare patologie dirette della superficie oculare (foto cheratiti, foto congiuntiviti) ascrivibili al danno diretto dei raggi UV-A ed UV-B, oppure patologie a lungo termine in quanto, come per l’esposizione cutanea, l’eccessiva esposizione oculare aumenta il rischio di tumori (dubbia l’associazione con il melanoma oculare) e più in generale di patologie degenerative a carico della congiuntiva
(pinguecola, pterigio), del cristallino (cataratta) e della retina (degenerazione maculare senile)».

  «A differenza dei colleghi dermatologi» prosegue Delfino, «che si trovano di fronte a una parziale incongruenza di informazioni legata al fatto che la luce solare stimolail metabolismo della vitamina D e pertanto non è proscrivibile in modo assoluto, gli oculisti si trovano nella condizione di poter dire che gli occhi devono essere protetti dalla luce. L’occhiale da sole non è un vezzo o una moda del momento, non deve essere solo bello o appariscente: ha la necessità di essere innanzitutto funzionale». L’ozono presente nella stratosfera ha il compito di assorbire i raggi UV-C (picco di assorbimento a 250 nm circa - banda di Hartley) e parte degli UV-B, ma la restante parte di questi ultimi e gli UV-A giungono a noi immodificati, ed è proprio da loro che dobbiamo prendere le distanze.

 Precauzioni per i bambini 

  Nonostante le apparenze, la questione è piuttosto semplice. Tutti gli occhiali da sole, acquistati mediante canali ufficiali, devono rispondere a requisiti di sicurezza e in particolare al marchio Ce (in questo senso, le caratteristiche sono verificabili al sito de European Union Personal Protective Equipement Directive). Come sopra accennato, devono garantire la protezione dai raggi UV-B ed UV-A. Gli occhiali con tali caratteristiche riportano solitamente la dicitura -UV400-. Per essere efficienti, inoltre, è necessario che gli occhiali da sole siano sufficientemente avvolgenti: ricordiamo che particolari superfici (ad esempio specchi di acqua e neve) riflettono i raggi solari amplificandone gli effetti, che la montatura sia ben aderente alla radice del naso, che siano associati ad altri presidi protettivi (cappellini) e che vengano indossati anche all’ombra (per proteggersi dal riverbero della luce).

   «Tutte queste precauzione» conclude l’esperto, «se valide per gli adulti, sono indispensabili per i bambini, in particolare se affetti da congiuntiviti allergiche o più in generale da patologie che coinvolgono la superficie dell’occhio (il segno inequivocabile e identificabile da tutti è l’occhio rosso e la fotofobia o fastidio alla luce). Un rischio è tollerabile solo sino a che non lo si conosce, e le conoscenze attuali ci permettono di definire tale rischio e di identificare rimedi preventivi efficaci».

*Direttore Dipartimento Materno-Infantile AO Fatebenefratelli e Oftalmico Milano


Libero, 25 agosto 2013, pag, 21

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