« Se mi ami, non dirmi sempre sì »

Amedeo Cencini
« Se mi ami, non dirmi sempre sì »
Edizioni San Paolo, pagg.282, Euro 15,00



  IL LIBRO – Padre Amedeo Cencini è noto per i suoi testi di psicologia della vita religiosa. In questo volume, per la prima volta, affronta il mondo dell’educazione dei bambini.
In un linguaggio chiaro, diretto e ironico, elenca i diritti spesso negati oggi ai bambini: il diritto di non essere programmati, il diritto all’imperfezione, il diritto all’imperfezione dell’ambiente in cui si vive, il diritto a essere trattati da bambini, il diritto a non essere giudicati con categorie “adulte”, il diritto ad essere apprezzati per quello che si è.
Tra tutti questi diritti vi è, fondamentale, il diritto a dire e a ricevere dei “no”, come condizione per crescere liberi e responsabili.

  UN BRANO – "6. Diritto di non essere considerato né bambino-prodigio, né ciabatta, ma d’essere apprezzato per quello che è

  Abbiamo già detto della pretesa del bambino perfetto, da parte di genitori che sognano così di compensare fallimenti e frustrazioni personali. Più cocente e mai integrato è il senso dell’insuccesso personale da parte di padre o madre, maggiore sarà l’aspettativa nei confronti del figlio.

La condanna a esser il migliore
 
  È un’aspettativa che in certi momenti sarà sentita come una condanna, la condanna a essere regolarmente il migliore, in ogni campo, a vincere ogni competizione, a raggiungere il massimo e ad eccellere in tutto.
Tale meccanismo e tale attesa, in definitiva, rovesciano il significato del rapporto genitori-figlio, normalmente 
orientato nel senso dell’identificazione del figlio con il genitori. Qui invece c’è un rovesciamento di prospettiva: qui è il padre che sembra identificarsi con il figlio e con i suoi successi. Le realizzazioni del figlio sono le sue realizzazioni, le sue conquiste sono sentite come sue. È così che si spiega l’accanimento del genitore durante la partita di calcio del figlio al torneo parrocchiale o cittadino, dunque a qualcosa di assolutamente irrilevante in un contesto semplice e non ufficiale. Eppure accanimento – ci raccontano cronache locali – che a volte arriva incredibilmente vera e propria verso la violenza nei riguardi dell’altro, del coetaneo dell’altra squadra con cui il piccolo è in competenze. Per non dire del tifo delle mamme per le figlie-oche  che competono concorso di bellezza), o alle selezione per entrare per entrare nel solito sciocco programma televisivo ove la ragazza-velina perde ogni dignità e non solo non se n’accorge, ma sembra goderne; o dei genitori che se la prendono con l’insegnante per il compito andato male del figlio (che non può andar male) e lo scarso punteggio che gli ha affibbiato (ma come si permette?), come racconta questa testimonianza:”   
  
  INDICE DEL VOLUME - Convergenze – Premessa – PUNTO ZERO – L’io: Il senso d’identità – 1. Diritto di non essere programmato – 2. Diritto all’imperfezione, alla sua anzitutto -  3. Diritto all’imperfezione – 4. Diritto d’essere trattato da bambino – 5. Diritto di non essere osservato-giudicato secondo categorie adulte – 6. Diritto di non essere considerato né bambino-prodigio, né ciabatta, ma d’essere apprezzato per quello che è -  7. Diritto d’essere considerato soggetto non solo di diritti, ma anche di doveri – 8. Diritto di non essere oggetto – 9. Diritto di fare domande – 10. Diritto di vivere in società – II -  L’io e il tu: la relazione – 1. Diritto di sapere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato – 2. Diritto di avere delle regole precise e di essere – 3. Diritto di dire dei “no” (spontanei), ma anche di ricevere dei “no” – 4. Diritto all’esperienza della mancanza (di qualcosa) e dell’assenza (di qualcosa) – 5. Diritto alla sofferenza, o d’imparare a soffrire ora, per non soffrire troppo domani – 6. Diritto di non soffrire sofferenze inutili che si possono (e si devono) evitare – 7.  Diritto di non essere invaso da regali… - 8. Diritto di non essere riempito di giochi – 9. Diritto di godere d’esser bambino e di vivere un’infanzia serena – 10. Diritto alla verità, non solo il dovere di dirla – III – Il noi: genitori e famiglia -  1. Diritto d’avere non una famiglia perfetta, ma normale, fatta d’un padre (uomo) e d’una madre (donna) – 2. Diritto di avere un fratello o una sorella, se possibile (per non doversi accontentare di un cane o di un gatto)… 3. Diritto che i genitori… non diano le dimissioni, ma facciamo i genitori, e non semplicemente gli amici dei loro figli – 4. Diritto di non avere nei genitori dei complici delle proprie immaturità e pigrizia –  5. Diritto di non avere un rapporto simbiotico con i genitori, ma d’essere accolti - 6. Diritto di non avere dei genitori che hanno saputo essere figli e ora son contenti d’essere padre o madre – 7. Diritto di non essere ricattato effettivamente, ma di sperimentare la propria amabilità radicale anche nell’errore – 8. Diritto di non essere sentito come un peso o un impedimento, o come un rivale che annulla la libertà dei genitori – 9. Diritto di non essere dato in affitto alla Tv, né lasciato solo di fronte ad essa – 10.  Diritto di non essere considerato e trattato come puro soggetto di consumi - Conclusione 


L’AUTORE - Amedeo Cencini, sacerdote canossiano, ha conseguito la licenza in scienze dell’educazione all’Università Salesiana e il dottorato in psicologia all’Università Gregoriana; si è poi specializzato in psicoterapia all’Istituto Superiore di Psicoterapia analitica. Attualmente è docente dei corsi di Formazione permanente, e di Problematiche psicologiche della vita sacerdotale e religiosa all’Università Salesiana e di Accompagnamento personale: aspetti teorici e pratici al corso dei Formatori Vocazionali presso la stessa università . Insegna Libertà e maturità affettiva nel celibato consacrato alla scuola di teologia e diritto, organizzato dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Dal maggio 1995 è consultore della medesima Congregazione vaticana. Nel suo istituto è da vari anni Maestro dei chierici professi. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo la trilogia sul celibato sacerdotale e religioso (Per amore, Con amore, Nell’amore, Dehoniane, 1994-1996-20013) e l’altra trilogia sulla vita comune (Com’è bello stare insieme, Come rugiada dell’Ermon, Come olio profumato, Paoline Editoriale Libri, 1996-19993). Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato Vita consacrata. Itinerario formativo lungo la via di Emmaus (1994, 20033); Come fuoco che divampa. Il consacrato aperto al dono dello Spirito (1998); Il respiro della vita. La grazia della formazione permanente (2002, 20032).

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