Mario De Curtis Ordinario di
Pediatria Università di Roma La Sapienza
Le condizioni svantaggiate possono
influenzare la salute del bambino già prima della nascita. Un recente studio
eseguito nella Regione Lazio su circa 300.000 nati ha messo in evidenza che i
figli di donne straniere, rispetto a quelli di donne italiane, nascevano più
spesso prematuri, di peso molto basso, necessitavano di cure intensive ed
avevano una maggiore mortalità.
Sono inoltre a maggior rischio di malattia i
bambini riconosciuti alla nascita solo dalla madre. Nel Policlinico Umberto I
di Roma, dove nascono ogni anno circa 2.000 bambini, negli ultimi 7 anni, 205
sono stati riconosciuti alla nascita solo dalla madre e hanno presentato
problemi clinici nel periodo neonatale con una frequenza maggiore di quella
osservata in bambini riconosciuti da tutti e due i genitori. Si sono riscontrati,
infatti, con maggior frequenza disturbi respiratori, prematurità, necessità di
ricovero in terapia intensiva.
È essenziale garantire a tutte le donne e ai
loro figli la piena equità di accesso ai servizi sanitari senza differenze di
etnia e stato sociale. Perché l’infanzia esista non bastano i bambini a
garantirla, è necessario un progetto politico e sociale che metta l’assistenza
infantile al centro dell’attenzione e dell’azione del nuovo governo con norme
legislative a protezione di tutti i minori.
Corriere della Sera, 2
Giugno 2013, pag, 37
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