La soppressione dei tribunali minori

  
  Caro direttore, l’avvocato Paola Severino in un’intervista al Corriere della Sera (25 maggio) fa in riferimento alla soppressione dei tribunali «minori», alla domanda «intende dire che ora con un governo politico i campanilismi possono prevalere», ha risposto: «gli interessi locali spesso diventano interessi politici, forse solo un governo tecnico poteva portare a termine quella riforma». 

  Se un giurista di valore come l’avvocato Paola Severino, ex ministro della Giustizia, fa affermazioni di questo tipo vuole dire che sono stati compromessi gli interessi dei cittadini e il valore della politica. Gli interessi politici ancorché locali o campanilistici si riferiscono appunto a servizi da garantire ai cittadini e per i quali bisogna trovare soluzioni non tecniche ma umane e sociali. Il compito della politica è quello di mediare interessi a volte contrastanti, compito difficilissimo ma indispensabile.

  Immaginare che i problemi del bilancio o del suo pareggio possano risolvere i problemi di una comunità
significa alimentare inconsapevolmente l’avversione alla politica come negativa e foriera di sciagure per i cittadini. Ma la buona politica contiene in sé una visione complessiva dei problemi e un progetto per il bene comune. Approfitto per ripetere, ancora una volta che, in ogni caso, la soppressione di alcuni tribunali «minori» come quelli di Sant’Angelo dei Lombardi e di Aliano Irpino, che conosco bene essendo nato nella provincia di Avellino, non portano alcun risparmio al bilancio dello Stato e certamente non portano alcun beneficio alla giustizia che sarebbe certamente molto più lenta.

Giuseppe Gargani Capogruppo dei Popolari per l’Europa al Parlamento europeo


Corriere della Sera, 2 giugno 2013, pag, 37

Nessun commento:

Posta un commento