Il dolore anche nei
bambini
di Luca Bernardo
affrontato il dolore nei reparti pediatrici italiani?
I reparti pediatrici
Nel 2011 vivere senza dolore ha condotto
un’indagine denominata «Accendi un sorriso», alla quale hanno partecipato 62
pediatrie su tutto il territorio nazionale, per capire come la Legge 38 avesse
modificato, e se sì in che modo, la cura del dolore nei piccoli pazienti
ricoverati nei reparti pediatrici. I risultati di questa survey avevano
evidenziato come la prevalenza del dolore tra i piccoli pazienti ricoverati
fosse pari al 40,7 per cento e che, nonostante questa elevata numerica, nel
58,1 per cento dei casi il monitoraggio del dolore non fosse stato modificato a
seguito dell’entrata in vigore della Legge. Basti pensare che al momento della
rilevazione, solo nel 32,8 per cento delle rilevazioni il dolore era riportato
in
cartella clinica, in una percentuale tra l’81 e il 100 per cento. L’indagine
aveva inoltre evidenziato una grande disomogeneità di approccio al dolore nei
diversi ospedali italiani, sottolineando ancora una volta come il diritto alla
salute anche dei più piccoli non fosse garantito in maniera uniforme nella
nostra Penisola.
Da tutte queste considerazioni e da una
profonda riflessione sul tema, nasce il progetto «Spegni il dolore - La rete
delle Lampade», promosso da «Vivere senza dolore» e dalla Fondazione Lefebvre,
sotto la direzione scientifica della professoressa Franca Benini. Un board di
una ventina di addetti ai lavori tra clinici, politici, giornalisti, infermieri
si sono riuniti a Roma il 17 giugno 2013, con l’obiettivo di definire una
griglia che stabilisca le aree d’intervento nelle quali realizzare un adeguato
controllo del dolore in ambito pediatrico e ne quantifichi una gradualità di
realizzazione.
L’auto
valutazione
lavoro del board porterà
alla formulazione di tre questionari distinti, specifici per le strutture di
1°, 2° e 3° livello, volti a verificare la presenza di requisiti minimi per
ogni area d’intervento. Dopo una prima fase di test, che si svolgerà nel prossimo
mese di settembre, il documento verrà proposto a tutti i centri sul territorio
nazionale. La speranza è che questo strumento di auto-valutazione rappresenti
un utile mezzo che permetta di definire il livello di gestione del dolore
pediatrico, di individuare le criticità e le eventuali aree d’intervento per
migliorare la situazione, di monitorare gli interventi e la loro efficacia e di
costruire e lavorare nel confronto e nella condivisione con le altre
strutture.
Quindi è ancora la modalità di integrarsi, di
fare rete, di creare momenti di discussione operativa, la direzione intrapresa
e da proseguire, che sembra quella giusta. D’altronde soltanto così, mettendo
al tavolo professionisti e scienziati anche di diverse discipline, potremmo
dare una risposta certa e comune, non solo rispetto alle leggi vigenti, ma
soprattutto al dolore dei nostri piccoli e grandi.
Direttore Dipartimento Materno-Infantile AO
Fatebenefratelli e Oftalmico Milano
Libero, 4 luglio 2013, pag,
18
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