Guida per genitori di bambini bilingui

Barbara Abdelilah-Bauer 
Guida per genitori di bambini bilingui
Cortina Raffaello Editore, pagg.158, Euro 16,00


  IL LIBRO – Tutti i bambini possono diventare bilingui? E come riuscire a trasmettere due lingue senza creare squilibri?

Ricerche recenti hanno evidenziato gli effetti benefici del bilinguismo precoce. Tuttavia, che si tratti della trasmissione della lingua materna o dell'apprendimento precoce di una seconda lingua, i luoghi comuni sono sempre in agguato e molti restano gli interrogativi. In guale lingua parlare al neonato? Che tipo di scuola scegliere? Come riuscire a trasmettere più di una lingua se si è genitori monolingui? Che siano partner di coppie miste, espatriati o monolingui, i genitori svolgono un ruolo importante nell'educazione bilingue. Questo libro è destinato a loro e a tutti quelli - familiari, insegnanti/professionisti dell'infanzia - che si occupano di bambini che sono già bilingui o lo diventeranno. Dalla trasmissione delle lingue materne all'apprendimento precoce delle lingue straniere, o regionali, l'autrice analizza le condizioni del successo e quelle invece che possono creare difficoltà, offrendo utili consigli per guidare i bambini verso una competenza bilingue duratura.

  UN BRANO – “La maggior parte delle ricerche, ma anche le monografie redatte dai linguisti a partire dell’osservazione dei propri figli, si interessano dei soli aspetti linguistici della competenza bilingue. Sappiamo in realtà sempre di più su come le lingue sono elaborate dal cervello. L’età del debutto dell’esposizione di questo linguaggio “a due voci”. Dopo la nascita, e fino ai 3 anni  circa, il bilinguismo precoce simultaneo si sviluppa parallelamente alle capacità cognitive del bambino. Naturalmente, il piccolo bilingue dovrà riconoscere, e poi riprodurre, un numero maggiore di suoni
diversi rispetto al monolingue. Apprenderà a differenziare, per esempio, la “a” della parola francese “chàle” da quella dell’equivalente tedesco “Schal” . Deve anche distinguere la lingua di papà da quella di mamma, capire che lingua è arbitraria. Per il piccolo monolingue che parla la lingua dominante, l’oggetto che utilizza per mangiare la composta di mele è un “cucchiaio” e nient’altro. Il piccolo bilingue invece sa che lo stesso oggetto si chiama “cucchiaio” quando glielo dà la mamma, mentre il papà lo chiama “spoon”. Non avrà  più tardi nessun problema ad accettare che l’educatrice tedesca dell’asilo bilingue gli dia un “Loffel” per mangiare lo stesso dessert. Questo significa che avrà imparato che ciascun oggetto può essere chiamato in modo diverso in funzione della persona che gli parla o secondo il luogo in cui si trova.
  Le prime parole che il bambino impara nelle due lingue designano gli oggetti che lo circondano, o descrivono le azioni: mangiare, fare il bagno, giocare con la palla. Progressivamente, il bambino impara a evocare oggetti che sono assenti, a dire che è successo, a immaginare quello che succederà.   Pssserà dal linguaggio concreto, immediato, al linguaggio di evocazione.”      

  INDICE DEL VOLUME – Introduzione – 1. In cammino verso il bilinguismo – 2. Un mondo sfaccettato: la famiglia bilingue – 3. Il bambino, le lingue, la scuola – 4. Imparare una lingua straniera – Le regole d’oro del bilinguismo – Conclusione

L’AUTRICE - Barbara Abdelilah-Bauer divenne psycosociologue dopo l'allenamento come linguista e insegnante di lingua. Madre di tre figli plurilingui, co-fondatore di una scuola materna bilingue, consulente e formatore, è l'editore del sito www.bilinguisme conseil.com-fondatore e una combinazione di formazione e informazione sul bilinguismo ( www.cafebilingue.com). E 'autrice di Sfide bambini bilingui (La Découverte, Paris, 2008, per la seconda edtion)





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