di Stefano Cambiaghi
Sono soprattutto da proteggere i bambini a
maggior rischio, quali gli atopici (cioè gli allergici), quelli che in passato
hanno mostrato un’esagerata reattività alle punture degli insetti e quelli
affetti da orticaria papulosa (strofulo). In questa malattia le semplici
punture da insetti
provocano dei noduletti simili a quelli provocati da
l’introduzione di un corpo estraneo e tendono quindi a durare per settimane o
mesi con l’aggravante che sono anche pruriginosi. Se il paziente se li gratta
non guariscono mai! In questi casi è meglio fare delle medicazioni
semiocclusive in modo che il grattamento non sia peggio del danno primitivo.
Il problema si pone soprattutto in situazioni
particolari. Anche se la capatina ai giardinetti o la zanzara “domestica”
possono essere all’origine di reazioni importanti, la passeggiata al laghetto
del parco o la cena in campagna sono esempi proverbiali di situazioni ad alto
rischio per punture di insetto severe o multiple.
A scopo protettivo o “repellente” sono
disponibili diversi presidi sia naturali che di sintesi. Quelli naturali sono
di derivazione vegetale. Sebbene alcuni di loro siano dotati di una certa
efficacia (olio di citronella, geraniolo),
hanno una durata di azione piuttosto
limitata, di solito inferiore alla mezzora e quindi quasi sempre insufficiente
a “coprire” il periodo necessario. Tra i secondi, più efficaci e largamente
diffusi, sono la dietiltoluamide (DEET) e la icaridina che proteggono dalle
punture per un tempo variabile da un’ora a 4 ore a secondo della concentrazione
impiegata. La prima, la DEET, da non confondere con il vecchio DDT, è un
pesticida in grado di rendere “cieche” le zanzare al nostro odore. È
disponibile in varie formulazioni e concentrazioni.
Nei bambini sotto i 12 anni ne viene
consigliato l’utilizzo solo in concentrazione bassa (7%), data la potenziale
neurotossicità del prodotto in caso di uso inappropriato, eccessivo o
prolungato. Rispetto alla precedente l’icaridina sembra essere caratterizzata
da una minore tossicità e da un’identica efficacia alle basse concentrazioni,
ma resta controindicata sotto i 2 anni di età.
Bisogna pertanto ribadire che, specie, nei
bambini piccoli e lattanti, la prevenzione
passiva con capi di abbigliamento adatti e veli di tulle per proteggere il
lettino o la carrozzina rimane la scelta migliore.
Tags: insetti, punture, repellenti, zanzare,
zanzariere
Corriere della Sera, 13
maggio 2013, pag,
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