Ma
la piccola rifiuta il latte artificiale. Che fare?
Gian Paolo Salviol Professore emerito di Pediatria Università di
Bologna
Per dare una risposta esauriente al suo
quesito sarebbe stato utile conoscere quanto latte ancora lei produce: infatti
molte volte il lattante si attacca al seno per riceverne una gratificazione e
non (solo) per alimentarsi.
La quantità di latte dovrebbe, comunque,
aggirarsi almeno sui 200 grammi; al di sotto di tale cifra la poppata non può
considerarsi sufficiente a coprire le esigenze caloriche.
Anche in assenza di informazioni più
dettagliate, la sua domanda ci permette alcune considerazioni di carattere
generale che possono essere utili alle mamme che ci leggono.
Innanzitutto, ricordiamo — e sottolineiamo —
che il latte materno rappresenta il migliore alimento per il neonato e il
lattante. Com’è noto esistono le «banche del latte di donna» presso le quali
viene trattato, e conservato, il latte di mamme che generosamente offrono il
surplus del loro latte affinché possa essere impiegato nell’alimentazione dei
neonati che sono nati prima del termine di gravidanza, con peso molto basso
alla nascita, e non hanno la possibilità di essere allattati dalle proprie
mamme.
L’Organizzazione mondiale della Sanità e le
Società italiane di Pediatria e di Neonatologia raccomandano che
l’allattamento
al seno sia continuato almeno per i primi sei mesi di vita del lattante e
proseguito, ovviamente se c’è ancora latte, anche durante i primi tempi del
divezzamento.
L’allattamento è indubbiamente impegnativo
per la mamma ed è giustificabile il fatto che lei si senta affaticata, ma
vorrei ricordarle, ancora, che il latte materno è certamente il migliore
alimento per il lattante: solo se manca, e quindi se non si può fare
diversamente, si può impiegare il latte delle formule in commercio.
Un consiglio, tuttavia, le posso dare per
alleviare il continuo senso di stanchezza: eviti di offrire il seno alla
bambina a ogni pasto e limiti l’offerta della poppata al seno alla sera, cosa
che potrebbe anche favorire l’addormentamento della piccola.
Se la quantità di latte è scarsa si può
interrompere l’allattamento al seno consultando però prima il pediatra di
famiglia, che la consiglierà al meglio, tenendo presente sia le sue necessità,
sia quelle della sua bambina.
Infine, le suggerisco vivamente di evitare il
fai da te — cui spesso le mamme, secondo la mia esperienza, sono tentate di
ricorrere —, assumendo farmaci che inibiscono la produzione di latte. Questi
preparati devono sempre essere prescritti da un medico.
Corriere della Sera, 19 maggio
2013, pag, 57
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