Sono stanca di allattare


 Ma la piccola rifiuta il latte artificiale. Che fare?

 
Ho una bimba di 8 mesi, svezzata a 5 mesi e mezzo con molte difficoltà: per più di un mese e mezzo ha rifiutato da me pappe e cucchiaino, che invece accettava se proposti dal papà. Ora accetta la pappa anche da me. Tuttavia rifiuta il latte artificiale: vuole solo il mio. E spesso desidera essere allattata anche di notte. Il fatto è che sono molto stanca e ci sono alcuni giorni in cui davvero non ce la faccio ad allattarla neanche di giorno, figuriamoci di notte. Ho provato a proporre alla bambina latte artificiale con biscotti e anche la pappa lattea, ma senza alcun risultato. Che cosa posso fare?

Gian Paolo Salviol  Professore emerito di Pediatria Università di Bologna
  Per dare una risposta esauriente al suo quesito sarebbe stato utile conoscere quanto latte ancora lei produce: infatti molte volte il lattante si attacca al seno per riceverne una gratificazione e non (solo) per alimentarsi.

  La quantità di latte dovrebbe, comunque, aggirarsi almeno sui 200 grammi; al di sotto di tale cifra la poppata non può considerarsi sufficiente a coprire le esigenze caloriche.

  Anche in assenza di informazioni più dettagliate, la sua domanda ci permette alcune considerazioni di carattere generale che possono essere utili alle mamme che ci leggono.

  Innanzitutto, ricordiamo — e sottolineiamo — che il latte materno rappresenta il migliore alimento per il neonato e il lattante. Com’è noto esistono le «banche del latte di donna» presso le quali viene trattato, e conservato, il latte di mamme che generosamente offrono il surplus del loro latte affinché possa essere impiegato nell’alimentazione dei neonati che sono nati prima del termine di gravidanza, con peso molto basso alla nascita, e non hanno la possibilità di essere allattati dalle proprie mamme.

  L’Organizzazione mondiale della Sanità e le Società italiane di Pediatria e di Neonatologia raccomandano che
l’allattamento al seno sia continuato almeno per i primi sei mesi di vita del lattante e proseguito, ovviamente se c’è ancora latte, anche durante i primi tempi del divezzamento.

  L’allattamento è indubbiamente impegnativo per la mamma ed è giustificabile il fatto che lei si senta affaticata, ma vorrei ricordarle, ancora, che il latte materno è certamente il migliore alimento per il lattante: solo se manca, e quindi se non si può fare diversamente, si può impiegare il latte delle formule in commercio.

  Un consiglio, tuttavia, le posso dare per alleviare il continuo senso di stanchezza: eviti di offrire il seno alla bambina a ogni pasto e limiti l’offerta della poppata al seno alla sera, cosa che potrebbe anche favorire l’addormentamento della piccola.

  Se la quantità di latte è scarsa si può interrompere l’allattamento al seno consultando però prima il pediatra di famiglia, che la consiglierà al meglio, tenendo presente sia le sue necessità, sia quelle della sua bambina.

  Infine, le suggerisco vivamente di evitare il fai da te — cui spesso le mamme, secondo la mia esperienza, sono tentate di ricorrere —, assumendo farmaci che inibiscono la produzione di latte. Questi preparati devono sempre essere prescritti da un medico.

Corriere della Sera, 19 maggio 2013, pag, 57

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