Un’intera ala dell’ospedale
ospiterà il reparto di Terapia intensiva
di Marco Accossato
Con un investimento da due milioni di euro
interamente ottenuti da donazioni private, il reparto di Terapia intensiva neonatale
dell’ospedale Sant’Anna triplica gli spazi e cambia radicalmente volto. Un anno
e mezzo di lavori porteranno entro il 2015 il centro diretto dal dottor Daniele
Farina dal primo al quarto piano dell’ospedale di largo Spezia, dove oggi ci
sono la direzione generale e parte degli uffici amministrativi. Un’intera ala
del «vecchio ospedale» data in comodato all’associazione «Crescere Insieme al
Sant’Anna» che realizzare i lavori di trasformazione, garantendo a chi si è
aggiudicato l’appalto pagamenti ad avanzamento lavori e un saldo a 60 giorni
dalla consegna.
Il progetto
L’ultimo mattone al progetto
è stato donato ieri: Codé-Crai Ovest ha consegnato (alla presenza dei direttori
generali e di zona Piero Boccalatte e Giuseppe Bezzo) nella sede dell’Ascom al
dottor Farina un assegno da 45 mila euro, frutto dell’iniziativa di Natale
«Aiutare i bambini: c’è qualcosa di più dolce?» nei gazebo delle principali
piazze di Torino.
I
numeri
Nuovo volto al reparto, ma
anche e soprattutto nuove speranze per i bimbi prematuri. I posti per i neonati
pre-
termine che hanno bisogno di assistenza passeranno dagli attuali diciotto a trenta: dieci di terapia intensiva, dieci di sub-intensiva, i restanti per i cosiddetti «bimbi patologici». È prevista anche la nascita di una sorta di family-room, una camera dove papà o mamma possono stare accanto al proprio bimbo giorno e notte, ad esempio nelle situazioni più gravi, su un lettino posizionato vicino alla culla, con un bagno riservato.
termine che hanno bisogno di assistenza passeranno dagli attuali diciotto a trenta: dieci di terapia intensiva, dieci di sub-intensiva, i restanti per i cosiddetti «bimbi patologici». È prevista anche la nascita di una sorta di family-room, una camera dove papà o mamma possono stare accanto al proprio bimbo giorno e notte, ad esempio nelle situazioni più gravi, su un lettino posizionato vicino alla culla, con un bagno riservato.
Un progetto anche di umanizzazione, che
affiancherà la nuova neonatologia ospedaliera del Sant’Anna a quella
universitaria creata dal professor Claudio Fabris e diretta dal professor
Enrico Bertino, e alle altre due esistenti al Maria Vittoria e all’ospedale di
Moncalieri.
In un momento di bilanci in profondo rosso,
di fornitori non pagati, tutto sarà possibile solo grazie alla solidarietà che
ha portato fondi e a centinaia di volontari che a Natale come in altre
occasioni hanno organizzato banchi e iniziative di raccolta fondi. «L’attuale reparto,
pur dotato di attrezzature d’avanguardia che trasferiremo nel nuovo centro -
spiega il dottor Farina - non può più essere considerato a norma, secondo gli
standard previsti per le neonatologie».
Gli spazi
Tra i miglioramenti previsti, lo spazio in
più accanto a ogni culla, dove papà e mamme potranno restare senza ostacolare
il lavoro del personale. «Semplicità e calore domestico». Il progetto si fon da
su questi due pilastri. E proprio perché il nuovo reparto sia davvero a misura
di mamma e bambino il dottor Farina ha voluto che la nuova planimetria e i
disegni di quello che sorgerà al quarto piano del Sant’Anna venissero viste e
approvate - prima dell’okay definitivo - proprio dalle famiglie dei bambini
oggi ricoverati nell’attuale terapia intensiva neonatale. «Vivendo e lavorando
ogni giorno in reparto - spiega il primario - è probabile che l’abitudine
impedisca a noi medici di osservare dettagli che invece i genitori dei bimbi
ricoverati possono aiutarci a correggere o evitare».
Due
milioni di euro
I lavori dureranno un anno e
mezzo per un investimento di 2 milioni, interamente finanziati da donazioni e
iniziative dell’associazione «Crescere Insieme»
LA STAMPA, 6 aprile 2013, pag, 54

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