Una dolce pausa di relax da vivere con serenità


Il massaggio neonatale tranquillizza il piccolo e lo aiuta a entrare in un mondo per lui nuovo

  Molte le fantasie della dolce attesa. Ti accarezzi il pancione e già vedi il tuo piccolo ridere, gesticolare, giocare, dormire tranquillo. Sarà bello stringerlo finalmente a te, sentendo il suo calore sulla tua pelle e facendogli percepire tutto il tuo amore. Ma carezze e abbracci non bastano. Per aiutare il bebè a entrare gradualmente nel suo nuovo mondo e staccarsi da quella fonte di nutrimento, calore e affetto che è stata, per nove mesi, la sua mamma, c’è il massaggio neonatale. Molti i suoi effetti. Per prima cosa, assicura al piccolo uno stato di benessere e di tranquillità, stimolando la produzione di ormoni rilassanti, come endorfine e ossitocina e previene i disturbi del ritmo sonno-veglia. Non basta. Secondo un’indagine scientifica pubblicata sul Journal of Neuroscience, il tocco delle dita sui neonati arriva dritto al loro cervello e ne promuove lo sviluppo. I piccoli accarezzati hanno mostrato una maggior attività cerebrale, oltre che minori livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Anche la loro vista è risultata più acuta del normale e la crescita più rapida, grazie all’influenza delle carezze sui livelli di Igf-1, ormone fondamentale in questo processo.

   Questo massaggio migliora persino l’autostima della mamma, che impara ad accudire suo figlio meglio e più rapidamente e a individuarne preferenze e rifiuti. Momento e luogo ideali? In occasione del bagnetto o del cambio di pannolino o prima della nanna serale, avvolto nel silenzio della sua cameretta, con luci soffuse e  temperatura confortevole in modo che il piccino, una volta spogliato, non senta freddo. Ogni genitore dovrà, comunque, valutare qual è la situazione più indicata per questa pausa di relax. Solo così, quello del massaggio potrà diventare un rito che scandisce la giornata. Si consiglia di cominciare con la posizione “a culla”. Ecco come
realizzarla: il genitore siede sul pavimento con le ginocchia aperte e piegate e la schiena appoggiata a un muro o a un mobile, con le piante dei piedi che si toccano tra loro. Lo spazio che si crea tra le sue gambe (eventualmente riempito con una coperta) costituisce una sorta di culla, dove il bimbo si sentirà più raccolto e riparato. In alternativa, si può utilizzare un cuscino “nido”, in materiale naturale.

  Quando tutto è pronto, si comincia da gambe e piedini. La mamma potrà seguire con il pollice la pianta del piedino, dal tallone alla base delle dita, esercitando una lieve pressione. Se il neonato non gradisce il contatto, procederà gradualmente, da un tocco molto lieve a uno sempre più fermo.

  Il massaggio alla schiena può, invece, essere utile per rilassare il bebè e accompagnarlo verso il sonno, purché si presti attenzione alla posizione in cui si addormenta. Se è prona, è necessario voltarlo delicatamente sulla schiena.  

  Il massaggio dev’essere praticato evitando la colonna vertebrale, con la tecnica “a pettine”, passando cioè le dita aperte, dalla testa del bebè verso le gambe, con un movimento dolce e leggero. E il pancino? È una zona del corpo molto sensibile e va trattato in modo delicato e, solo se il bimbo sembra gradire, con un tocco gradualmente più deciso. Massaggiargli il pancino, del resto, aiuta ad alleviare diversi disturbi. In caso di coliche e difficoltà a evacuare o a espellere l’aria, i movimenti vanno effettuati in senso orario (se il bimbo è supino di fronte alla mamma, lei muoverà le mani da sinistra verso destra), seguendo la direzione dell’intestino, sotto la cassa toracica.

 Se, invece, il piccolo soffre di dissenteria, si procede in senso antiorario, opposto cioè alla direzione della peristalsi intestinale.

  Alla fine, sempre se il bimbo si è dimostrato particolarmente disponibile al contatto, si può terminare con il massaggio del viso: prima bocca e naso, poi sfiorando le palpebre con le dita, dalle sopracciglia verso l’interno.

La Stampa, 11 novembre 2012, pag, 
  

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