La psicologa Giani Gallino
ATTENZIONE, i bambini ci guardano. E
capiscono al volo se stiamo giocando con loro perché ci piace o per compiacerli. Tilde Giani Gallino,
psicologa, esperta dell’età evolutiva, mette in guardia da un altro pericolo:
quello di non sapersi fermare.
Ci sono genitori che giocano “troppo”?
No, in generale il problema è il contrario,
come tutte le ricerche dimostrano. Ma è importante fare le cose giuste all’età
giusta. Da 0 a 6 anni i bambini hanno bisogno soprattutto del rapporto con i
genitori e dunque anche di giocare con loro, mentre a partire dai 6 i compagni
diventano sempre più importanti e in molti casi può essere vero che li si
preferisce a papà e mamma».
Come
si sceglie a che cosa giocare?
«Bisognerebbe lasciar fare ai più piccoli,
che, per esempio, amano molto avere una spalla nei loro giochi di
immaginazione, quelli che iniziano con “facciamo finta che…”. Per loro è un
modo importantissimo di imparare a entrare nel mondo, ma per un adulto la
stessa scenetta ripetuta più volte può essere una vera fatica. Ma anche gli adulti
tendono a ripetersi: pensiamo ai padri che insistono sempre per giocare a
calcio».
Ma
è proprio vero che nel Nord Europa si gioca di più?
«Verissimo. In Germania,
sulle spiagge, ci sono dei carrettini in affitto per poter portare con sé tutti
i giochi. E sono i padri a spingerli, soprattutto al ritorno»
La Repubblica, 2 novembre
2012, pag, 19
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