L’istinto materno?


Dipende da un gene

 Una sequenza di Dna

  È convinzione diffusa che l’istinto materno accomuni tutte le donne, tanto da diventare quasi sinonimo di femminilità. Ma la scienza sembra negare questo luogo comune: non tutte hanno l’istinto materno e non per “colpa” loro, ma di un gene, un singolo gene.

  A rivelare questa sorprendente notizia è una recente ricerca americana effettuata da un team di studiosi della Rockfeller University di New York diretto da Ana Ribeiro. Il risultato, pubblicato sulla prestigiosa Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences), non lascia dubbi.

  Il gene “incriminato”, dalla cui presenza dipenderebbe l’istinto materno, è il recettore degli estrogeni alfa (Er alfa) attivo nell’area preottica mediale, la zona del cervello preposta al controllo dell’aggressività e della ricettività sessuale. I neuroni di questa regione cerebrale sono sensibili all’estrogeno e contengono alti livelli di Er alfa. Basta, dunque, intervenire su questo singolo gene per controllare e/o modificare un comportamento biologico finora considerato “naturale”. Le femmine
di topo sottoposte all’esperimento dimostravano, infatti, un atteggiamento assai più “freddo” nei confronti dei propri piccoli e passavano meno tempo a coccolarli e a prendersi cura di loro. Anche la ricettività sessuale risultava ridotta, mentre invariata l’aggressività materna in difesa del nido da intrusi maschi.
La Stampa, 11 novembre 2012, pag, 



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