Meno ansie, più lavoro di
squadra
La mamma perfetta?
Rilassatevi, non esiste
Sempre più donne stressate
dalla paura di sbagliare con i figli. Ora un libro spiega il segreto di una
vita familiare più serena: non cercare di controllare ogni dettaglio
La mamma perfetta?
Rilassatevi, non esiste
di
Patricia Tagliaferri
Desiderano essere sempre sagge e premurose
coni propri figli, vogliono educarli al meglio e prepararli alla vita,
insegnare loro ad essere rispettosi, ad accettare le sconfitte, a saper gestire
successi e delusioni, coltivare amicizie e passioni. E nello stesso tempo
magari lavorano pure e si dannano per mantenere la casa sempre ordine perché,
si sa, nessuno è in grado di provvedervi come sanno fare loro. Si illudono di
potere essere sempre all’altezza, almeno in famiglia.
Ma Kristine Carlsonin La mamma per fetta non
esiste (Feltrinelli Kowalski, in libreria dal 19 settembre) ci ricorda che non
è possibile e ci spiega perché non vale la pena stressarsi per ogni piccola
cosa, che basta poco per affrontare le battaglie di ogni giorno con grazia,
sicurezza e soddisfazione attingendo alla propria riserva di pace e saggezza
interiore e vivendo tutto un passo alla volta, facendo piccoli cambiamenti dove
necessario. Partendo proprio dalla consapevolezza che la mamma infallibile vive
solo nelle favole e che «se esiste un lavoro per il quale la definizione “senza
orari e sotto pogato” calza a pennello è proprio quello di madre». Insieme ad ogni
bambino servirebbe un libretto delle istruzioni, ma non è previsto, si impara a
gestirli un po’ alla volta, attingendo qua e là consigli che mai varranno più dell’intuito
di una mamma.
Prima regola: delegare, giocare di squadra.
Anche se ogni mamma ritiene di essere insostituibile non c’è motivo
per cui
debba occuparsi di tutto, meglio farsi aiutare. Il che non vuole dire
necessariamente ricorrere ad una baby sitter ma crearsi un gruppo di persone
disposte a dare una mano. Anche una rete di supporto è fondamentale, poter
condividere esperienze e ansie della maternità con altre mamme che sperimentano
le stesse frustrazioni. Come arginare l’infinita lista di pretese di ogni
bambino? Insegnandogli la differenza fra avere bisogno e volere, tra
l’indispensabile e qualcosa che magari desiderano tantissimo ma che non gli
serve. Utile coinvolgerli nella pianificazione economica, stabilendo delle
priorità a seconda delle risorse a disposizione, sacrosanta la sempre eterna
paghetta settimanale. Con i figli, sia che si tratti di bambini che di
adolescenti, ci vuole chiarezza, regole e aspettative devono essere ben
definite. I no devono essere no e i sì devono essere sì. Lasciando spazio
all’interpretazione si dà loro modo di aggirare l’ostacolo. Le prediche servono
a poco, meglio prendere provvedimenti rapidi e chiari. È inutile cercare di
fare tutto, meglio accontentarsi di quello a cui si riesce a stare dietro,
tenendo a bada lo stress, godendosi i momenti di gioia e ritagliandosi del
tempo per sé. Per Kristine Carlson imparare a guardare le cose in prospettiva
aiuta a vivere meglio. «Vostra figlia vuole mettersi gli stivali di gomma viola
con il tutù da ballerina per andare al supermercato?». Pazienza, assecondatela
pure, non cadrà il mondo, ci sono altre cose importanti di cui discutere. È
bene scegliere le battaglie da combattere e godersi di più la vita. Piccolo
consiglio strategico: promettere meno di quanto si manterrà così che i figli
non nutrano aspettative troppo alte e rimangano piacevolmente sorpresi se e
quando arriverà qualcosa di inatteso. Per essere genitori consapevoli bisogna
essere capaci di liberarsi da certi condizionamenti familiari, non replicare necessaria
mente l’educazione ricevuta, ma interrogarsi su quello che vogliamo davvero per
i nostri figli tralasciandole cose che nella nostra educazione non hanno funzionato.
Brutti voti, sconfitte sportive, delusioni amorose: come insegnare a gestire le
delusioni? Una mamma vorrebbe poter parare tutti i colpi, ma non è possibile, può
solo indebolirli aiutando i ragazzi a capire che non sono i successi e i
fallimenti a definirci quanto la tenacia e gli sforzi con cui cerchiamo di
raggiungere i nostri obiettivi. I genitori per primi devono imparare ad
accettare le frustrazioni dei figli, dalle sconfitte si impara, insegnano ad
affrontare meglio le sfide vere. E in questo lo sport è di grande aiuto. Nel crescere
i figli bisogna ricordarsi che devono inseguire i propri sogni, non i nostri, nutrendo
le loro speranze e le loro aspirazioni, ma senza cadere nella trappola di
vivere indirettamente attraverso di loro.
Novanta nove capitoli per ognuno dei problemi
che si incontrano nel difficile mestiere di madre, basati sulla filosofia
secondo la quale bisogna «assumersi la responsabilità della propria felicità».
Uno di questi è dedicato ai papà, che vanno messi come prima voce nell’elenco
delle «cose da fare». I loro bisogni non devono sempre arrivare per ultimi
perché l’amore che unisce un papà e una mamma è il dono più grande da fare a un
figlio.
STRATEGIA
Dalla
paghetta all’orto coltivato insieme, anche qualche trucco concreto
il Giornale, 13 settembre
2012, pag, 20
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