E i suoi errori
Mio figlio ha 10 anni e mia
moglie lo vizia esattamente da dieci. Sempre Tomaso qui, Tomaso là...
Poverino... Ci pensa la mamma... Non preoccuparti... Io
non sono per niente d’accordo e trovo che tutte queste attenzioni, che forse
erano giustificate quando era piccolino, ora non abbiano più senso e che anzi
gli facciano male. Così cerco di bilanciare questa melassa riprendendolo se
sbaglia e pretendendo un certo comportamento. Se c’è una cosa che non sopporto
poi è l’atteggiamento che dimostra quando non riesce a fare qualcosa: in
piscina l’allenatore ogni tanto lo sgridava e subito si è fatto togliere dal
corso dalla madre. Un’altra volta un suo amico gli deve aver detto qualcosa di
spiacevole e lui non vuole più andare a casa sua. Sono preoccupato. Faccio
bene?
Renata
Maderna
Giornalista, 3 figli risponde
alle domande dei papà
Caro Simone, diciamo che fai
bene a parlare con tua moglie di queste preoccupazioni che, a giudicare da
quanti in un modo o nell’altro ce ne parlano, sono abbastanza diffuse. Del
resto ogni mamma di figlio maschio, se è sincera, si riconoscerà nella
descrizione della “mamma di figlio maschio”: sto abbraccio totale viene proprio
spontaneo e, se non si è capaci di
bilanciarlo con la razionalità di voi padri, rischia veramente di diventare un
atteggiamento negativo.
Quei piccoli uomini che tu stessa hai fatto, cresciuto,
coccolato sono proprio adorabili... Per non parlare di quando ti corrono
incontro da piccoli, ti fanno il disegno della mamma migliore del mondo, ti
vogliono quel bene apparentemente assoluto che tutti cerchiamo. Con le femmine
si comincia prima a pretendere schiena dritta e indipendenza, per ragioni
psicologiche che altri saprebbero approfondire, ma forse anche influenzate dal desiderio
di non crescere femminucce svenevoli e fragili, un modello che molte mamme d’oggi
fortunatamente aborriscono.
Ma, come ho letto di recente
in un bel libro di Véronique Moraldi, Figlio di sua madre (Urra), «un figlio non può tirarsi dritto, se la
madre continua a fargli da spina dorsale. È come se la propria non
calcificasse. È come se avesse bisogno di un busto a vita. Ciò ostacola il suo
futuro di uomo».
Ma non preoccuparti troppo. Tra un po’ il profumatissimo
e adorabile bambino si trasformerà nel più odoroso, insopportabile adolescente,
un passaggio che favorisce molto la razionalità e il sano distacco...
Nell’attesa poi della successiva metamorfosi,
quando si trasformerà in uno di quei simpatici, ironici, affidabili giovani
figli maschi.
Famiglia cristiana, 2012
pag, 48
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