Buone (?) Feste Vendite di giocattoli in calo
Finiti i tempi di macchinine
e bambolotti: già a nove anni i bimbi pretendono doni tecnologici e per adulti.
A ogni costo
di Enza Cusmai
I conto alla rovescia è iniziato. È quasi
Natale e i genitori sono in crisi nera. I bambini cambiano la lista dei
desideri dieci volte prima della vigilia e tutti restano in attesa. Cosa
regalare ai propri figli? Finché sono bebè, passi, tengono ancora agli
orsacchiotti e ai bamboccini con le suonerie della nanna incorporate. A tre
anni l'inversione di tendenza. Anziché giocare con bambolotti o macchinine, i
bambini preferiscono armeggiare con il cellulare della mamma. A sei anni apriti
cielo. Non cercate di rifilare a tutti i costi personaggi d'azione come Bakugan
o Ninja. Ve li tireranno dietro. Ormai siamo nel terzo millennio dove nove
bambini su dieci si destreggiano abilmente davanti ai video giochi. E basta
entrare in uno dei centri giocattoli più grandi d'Italia per afferrare le nuove
tendenze. «Quest'anno è il tabletil gioco che si vende di più in assoluto - ci
conferma la direttrice di un negozio della Toy's- ha surclassato il computer
che andava l'anno scorso. Sono tutti pazzi per il super-tecnologico». Uno pensa
che questo aggeggio, sconosciuto ancora a molti adulti, sia un passa tempo adatto
a dodicenni. E invece si sbaglia di grosso. «Il tablet si vende per i bambini
da sei anni in su, si a maschi che femmine». Dunque, stanno sparendo dagli scaffali
i giochi classici e vanno a ruba i tecnologici che costano almeno centoventi
euro. Alla faccia della crisi.
Ma il
Natale arriva una volta all'anno e tutti, davvero tutti, fanno un sacrificio
pur di veder spuntare un sorriso sul viso del proprio figlio. Che si ottiene a
suon di centoni. Ma i giocattoli tradizionali che fine faranno? «Il Lego tiene
sempre, è intra montabile, ma i personaggi d'azione stagnano e persino il
computerino che sembrava una novità ne gli scorsi anni viene snobbato». Le
preferenze dei bambini moderni non hanno confine. Così come in Italia, anche in
Francia si avverte lo stesso fenomeno. Le onde ha dedicato un'inchiesta sul fenomeno
per arrivare a dire che Thomas di otto anni desidera sotto l'albero un computer
(vero) per evitare di usare sempre quello della
mamma. L'anno scorso, a sette
anni, aveva ricevuto un i-pad che ora gli è già venuto a noia. C'è da impazzire
a stare al passo dei tempi. Ne sanno qualcosa i fabbricanti che sono costretti
a rendere i loro giochi sempre più high-tech. Persino i peluche sono diversi.
Se prima facevano un'azione o un rumore, ora devono avere entrambe le funzioni
per essere attraenti. Ma perché siamo arrivati a questo? «L'evoluzione
tecnologica è un dato di fatto - spiega a Le Monde-Eric Rossi, direttore generale
di Vivid Europe-ma incide molto l'esposizione dei bambini ai media, che sia un
media passivo come la televisione o attivo come Internet». Traduzione: i
bambini maturano più in fretta di prima ed escono dal circuito dei giocattoli
molto presto. Secondo le statistiche, l'ultimo acquisto di giochi si fa verso i
9 anni, vent’anni anni fa si faceva verso gli 11. E questo perché le tecnologie
fanno parte del quotidiano dei bambini sempre meno attratti dai giochi
tradizionali. A tal punto che molti genitori sacrificano peluche e costruzioni
ad atti ai più piccoli per comprare una consolle.
Colpa
di Internet
I piccoli maturano prima e
rinunciano presto ai balocchi tradizionali
Il Giornale, 10 dicembre
2012, pag, 19
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