Crescere. Che storia!


Emanuela Guarcello e Luigi Sermenato
Crescere. Che storia!
 Il racconto per accompagnare lo sviluppo del bambino
Edizioni La Meridiana, pagg.112, Euro 14,00

  IL LIBRO – A che servono le storie? E, soprattutto, perché raccontarle? La risposta è semplice: le storie liberano l’immaginazione, stimolano sempre tanti pensieri, e poi, basta trovare quella giusta, vanno bene in tutti i contesti.
Attraverso le storie si possono affrontare i diversi passaggi della crescita di un bambino. Anche dinanzi a una situazione difficile, come un lutto o una perdita grave, una buona storia può rappresentare per l’adulto il grimaldello che dischiude il subbuglio del modo emotivo del bambino.
E, alcune volte, la storia migliore ancora non c’è. Bisogna crearla, certo con cautela.
Questo testo, originale nel suo genere, vuole essere uno strumento snello, agevole e, soprattutto, operativo, per quanti si ripropongono di divenire autori delle storie dei loro piccoli, creando racconti inediti e originali ma artigianalmente modellate sulle esperienze del loro bambino.
Racconti utilizzabili, quindi, da genitori, nonni, baby-sitter, insegnanti, operatori sociali, sanitari, culturali e volontari che operano in contesti individuali o anche di piccolo e grande gruppo.
Perché una storia è molto più che uno strumento di animazione e gioco. È un meraviglioso mezzo per apprendere come decodificare le emozioni aggrovigliate e i simboli profondi della vita.

  UN BRANO – “Nodi di grande interesse che i nostri piccoli possono potenziare attraverso i racconti riguardano la sperimentazione della fiducia e lo sviluppo delle capacità di autoregolazione e autonomia. La fiducia è fondamento della possibilità del bambino di crescere rassicurato dal fatto che fuori di sé esistono adulti prevedibili che intervengono in suo favore qualora necessario, che il mondo esterno non è irreparabile minaccioso e che il
proprio richiamo all’attenzione dell’adulto, ad esempio con il pianto, è efficace in un tempo ragionevole (sono “capace” di raggiungere gli obbiettivi necessari per la sopravvivenza). Quest’ultimo aspetto richiama, senza soluzione di continuità , gli esiti (positivi) dello sviluppo della capacità di decodificare l’ambiente e di disciplinarsi per raggiungere un obbiettivo. Pensiamo, infatti, alle azioni del bambino e alla progressiva intenzionalità con la quale esercitate al fine di ottenere quando desiderato, di esplorare se stessi, gli oggetti e l’ambiente, di comunicare anche in forma simbolica (con il linguaggio) Ad esempio, inizialmente il piccolo può far cadere a terra un gioco per afferrare un altro o prendere la mano dell’adulto per essere aiutato a usare un oggetto ludico; l’intenzionalità si fa gradualmente più articolata attraverso la sperimentazione delle cose nuove e diverse che si possono fare con gli oggetti e l’utilizzo dei simboli per rappresentare la realtà (aprire e chiudere la bocca per mimare una scatola di fiammiferi aperta e chiusa). Si tratta, per il piccolo, di comprendere gradatamente ciò che è in grado di fare, come farlo per ottenere il risultato cercando e, quindi, se e come regolarsi per raggiungere l’obiettivo.  
  Sia la fiducia sia l’autoregolazione non sono competenze innate del bambino, ma vengono acquisite anche grazie all’intervento dell’adulto e costituiscono elementi preziosi ciò che definiamo “strutturazione della convinzione di controllo” o anche autoefficacia personale”.

  INDICE DEL VOLUME – Premessa – Introduzione - Parte prima. Una bussola di orientamento per gli adulti - I personaggi: uno specchio di emozioni - L'antagonista e la paura - Il viaggio di iniziazione - Le prove: vittoria e sconfitta - Racconti taglia 0-3 - Lettura? Che senso! - Nutrirsi di storie - Lettura! Come fare? - Bibliografia - Parte seconda. Storie da leggere con i bambini - Storie per piccoli - Il viaggio di Napannano - Storie per piccolissimi - Beba fa la bibi - Il libro di...

  GLI AUTORI - Emanuela Guarcello, pedagogista clinica, esperta in educazione e professore a contratto all’Università di Torino presso la Facoltà di Medicina, opera nell’ambito della formazione e della relazione educativa con adulti, giovani e bambini. Collabora con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino e attualmente si occupa di percorsi individuali e di gruppo di sostegno alla genitorialità, di percorsi di aiuto e sostegno per minori in momenti particolari della loro crescita e in situazioni di specifica difficoltà.

Luigi Giovanni Sermenato, pedagogista specializzato in educazione degli adulti e professore a contratto all’Università di Torino presso la Facoltà di Medicina, opera nell’ambito della formazione e della relazione educativa con adulti, giovani e bambini. Ha lavorato nel settore dell’handicap, della psichiatria adulti e della tutela dei minori. Attualmente si occupa di percorsi individuali e di gruppo di sostegno alla genitorialità, di percorsi di aiuto e sostegno per minori in momenti particolari della loro crescita e in situazioni di specifica difficoltà.

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