di Federico Paolini
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Avevo deciso di recarmi in biblioteca con mio
figlio di 4 anni perché non avevo la possibilità di farlo accudire da un’altra
persona: mia moglie era al lavoro, non abbiamo nonni-baby sitter a disposizione
e la nostra “tata” (essendo fine luglio) era in vacanza. Non avevo altra scelta
che portare mio figlio con me. Pur conoscendo i regolamenti, ero fiducioso
sull’esito della trasgressione poiché non avevo bisogno di entrare in una sala
di lettura. Il personale della biblioteca, invece, mi ha accolto come se stessi
entrando in biblioteca con una cesta stracolma di cobra velenosi. Il problema è
che sono stati molto scortesi, al limite della violenza morale. Ho deciso di
soprassedere, mentre mio figlio mi chiedeva come mai lui non poteva entrare in
biblioteca ed era stato mandato via. Quello che ancora oggi mi infastidisce è
non aver potuto segnalare questo episodio a nessun interlocutore istituzionale:
del resto ci sono i regolamenti e poi il fatto che un minore (accompagnato da
un genitore) non possa entrare in una biblioteca. non interessa a
nessuno.
la Repubblica, 11 settembre
2012, pag.24
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