I cervelloni da piccoli che infanzia affollata


  Non abbandonate i bambini nella loro culla. Non richiudeteli nella loro stanza. 

Non lasciateli soli.

Le conseguenze potrebbero essere inimmaginabili.

Teneteli piuttosto in mezzo alla gente; portateli a spasso; parlateci.

Non è vero che «non capiscono» solo perché non replicano a tono. In realtà in quei momenti il loro cervello lavora, lavora freneticamente. Si costruisce. Ma in assenza di stimoli, rimane incompiuto. E da adulto quel bambino mostrerà un minore sviluppo cognitivo.

Lo studio promosso dal Boston Children's Hospital e dall'Harvard Medical School, pubblicato su Science, dimostra che le esperienze formano – letteralmente formano – il cervello. Invece, l'isolamento sociale nelle prime fasi della vita impedisce alle cellule di costituiscono la materia bianca di maturare e produrre l'adeguato ammontare di mielina, l'isolante grasso sulle fibre nervose che sostiene il trasferimento dei messaggi a lunga distanza nel cervello. Il mondo invia messaggi al bambino e i suoi neuroni se ne nutrono e crescono. Chissà che
infanzia affollata ha avuto Einstein...

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